Giudiziaria

Messina, banda del cavallo di ritorno: 10 rinvii a giudizio 

Secondo l’accusa gli indagati, una volta messi a segno i furti, avrebbero proposto alle vittime di pagare somme di denaro con l’implicita minaccia di perdere, in caso contrario, il mezzo rubato

Pubblicato 1 anno fa

In dieci sono stati rinviati a giudizio mentre altri sette imputati seguono la via del rito abbreviato. Lo ha stabilito il gup del tribunale di Messina Claudia Misale che ha disposto il processo nei confronti di una agguerrita banda attiva nel quartiere Giostra, a Messina, e dedito alla commissione di furti con il cosiddetto “cavallo di ritorno”.

Per dieci imputati il processo si aprirà il prossimo 24 gennaio. Si tratta di Francesco Bucalo, Massimiliano Santapaola, Nicola Ieni, Giuseppe Astuto, Giuseppe Previti, Marcello Nunnari, Pippo Molonia, Giovanni Cantarella, Natale Schifilliti, Angela Recupero e Kevin Arena. 

Altri sette hanno scelto la via del rito abbreviato che, in caso di condanna, prevede lo sconto di un terzo della pena. Si tratta di Alessio Nostro, Gabriele Alfonso Fratacci, Gaetano Batessa, Antonino Margareci, Nunzio Buscemi, Pietro Micali e Angela Recupero. Per loro l’udienza proseguirà il prossimo 15 dicembre.

L’operazione fu eseguita dai militari della Guardia di Finanza nel luglio 2022 e portò all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare personale a carico di 12 indagati, accusati di associazione a delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione, al riciclaggio ed all’estorsione. Le indagini, scattate nell’agosto dello scorso anno e condotte dagli specialisti del Gico del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Messina, hanno fatto luce su una serie di furti ed episodi di riciclaggio e ricettazione di auto e ciclomotori o di pezzi meccanici e di carrozzeria riferibili a mezzi rubati. Secondo l’accusa gli indagati, una volta messi a segno i furti, avrebbero proposto alle vittime di pagare somme di denaro con l’implicita minaccia di perdere, in caso contrario, il mezzo rubato. 

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