Giudiziaria

“La cellula licatese del clan Rinzivillo”, l’inchiesta Cleandro approda in Cassazione 

Tre dei cinque imputati sono di Licata, accusati di essere i componenti di una vera e propria cellula della cosca gelese guidata dal boss Salvatore Rinzivillo

Pubblicato 1 anno fa

Dopo le pesanti condanne in primo e secondo grado l’inchiesta Cleandro, l’operazione che ha fatto luce sul clan Rinzivillo e il traffico di droga gestito da una cellula di licatesi in Germania, approda in Cassazione. I giudici ermellini esamineranno i ricorsi avanzati dalle difese a partire dal mese di aprile.

Tre dei cinque imputati sono di Licata, accusati di essere i componenti di una vera e propria cellula della cosca gelese guidata dal boss Salvatore Rinzivillo che si sarebbe occupata degli stupefacenti. Si tratta di Giuseppe Cassaro (condannato a 13 anni e 10 mesi in Appello); Gabriele Spiteri (condannato a 13 anni e 4 mesi in Appello); Vincenzo Spiteri (condannato a 13 anni e 10 mesi in Appello). Insieme a loro siedono sul banco degli imputati anche Francesco Doddo (13 anni e 10 mesi) e Riccardo Ferracane (13 anni e 4 mesi).

Per tutti era stato escluso il reato di associazione mafiosa mentre era rimasta in piedi la contestazione del traffico di droga in Germania. Secondo l’impianto accusatorio i tre licatesi farebbero parte di una “cellula” tedesca del clan Rinzivillo operativa nel settore degli stupefacenti. Per Cassaro l’accusa è quella di aver svolto il ruolo di supervisore dei fratelli Vincenzo e Gabriele Spiteri a loro volta delegati alle operazioni di vendita delle sostanze stupefacenti in Germania per i quali fungeva da diretto referente con il capo mafia Rinzivillo. 

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