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La faida Favara-Liegi, conferiti incarichi per trascrivere le intercettazioni 

Nuova udienza del processo a carico di Carmelo Vardaro, 45 anni , accusato di essere uno dei protagonisti della tristemente nota faida “Favara-Liegi”. L’uomo, unico degli imputati che ha scelto la via del rito ordinario, è attualmente a giudizio davanti la Corte di Assise di Agrigento presieduta dal giudice Alfonso Malato. È accusato dell’omicidio dell’empedoclino Mario Jakelich e del tentato omicidio di Maurizio Di Stefano oltre ad alcuni reati inerenti un traffico di droga a Favara.

Il processo entra nel vivo e si prosegue con l’escussione dei testimoni dell’accusa. In aula è comparso questa mattina per la deposizione una delle persone offese. Per altri tre testi, oggi non presenti, sono state prodotte alla Corte le dichiarazioni rilasciate a verbale durante la fase delle indagini. Tra le attività svolta vi è stato il giuramento dei consulenti tecnici nominati dal tribunale – Giuseppe Rinzivillo e Giovanni Fontana – che si occuperanno di trascrivere tutte le intercettazioni dell’indagine. Si torna in aula il 20 dicembre per sentire altri testimoni. L’imputato è difeso dall’avvocato Salvatore Virgone mentre la parte civile è rappresentata dall’avvocato Salvatore Cusumano.

Nello stralcio abbreviato scaturito dall’inchiesta Mosaico sono stati inflitti due ergastoli, ad Antonio e Calogero Belalvia, e altre quattro condanne: 14 anni a Calogero Ferraro, ritenuto uno dei membri del clan Bellavia ed accusato del tentato omicidio di Carmelo Nicotra e Maurizio Distefano ; 5 anni e 4 mesi a Carmelo Nicotra, scampato miracolosamente ad un agguato nel maggio 2017 in via Torino a Favara, ma che non ha mai collaborato con la giustizia e ha sempre nascosto l’identità dei suoi attentatori (assolto dall’associazione per delinquere); 6 anni di reclusione a Gerlando Russotto; 2 anni e 4 mesi, invece, all’imprenditore Salvatore Vitello, titolare di un camping e b&b a San Leone, accusato di ricettazione e incendio. Assolto per non aver commesso il fatto, invece, Calogero Gastoni, 41enne di Agrigento, per il quale l’accusa aveva chiesto l’ergastolo per l’omicidio di Emanuele Ferraro, ucciso a Favara l’8 marzo del 2018.