Giudiziaria

Licata, giro di prostituzione al nightclub: al via requisitoria 

A distanza di venti anni dai fatti contestati, e dopo tre anni di udienze, il dibattimento è chiuso

Pubblicato 1 anno fa

Battute finali del processo scaturito dall’inchiesta “Dolce Vita” che ipotizza un giro di prostituzione nell’omonimo locale di Licata. A distanza di venti anni dai fatti contestati, e dopo tre anni di udienze, il dibattimento è chiuso. La parola adesso passa al pubblico ministero, il sostituto procuratore Elenia Manno, per la requisitoria.

Sul banco degli imputati siedono quattro persone: Mario Ciulla, 39 anni, di Agrigento; Vito Destro, 59 anni, favarese; Andrea Amato, 55 anni, di Porto Empedocle e Antonio Caramazza, 50 anni, di Favara. Secondo l’impianto accusatorio avrebbero trovato le ragazze, quasi tutte originarie della Romania, da far poi prostituire nel locale Dolce Vita.

Nella struttura ci sarebbero stati dei veri e propri privè dove le ragazze venivano pagate per le prestazioni sessuali. In un altro stralcio processuale sono stati rinviati a giudizio altre tre persone. Si torna in aula il 4 aprile davanti i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara.

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