Favara

L’omicidio di Emanuele Ferraro a Favara, definitiva l’assoluzione di Calogero Gastoni

La Procura Generale non ha impugnato la sentenza con cui il gup di Palermo Nicola Aiello aveva assolto “per non aver commesso il fatto” il 42enne agrigentino

Pubblicato 2 anni fa

Diventa definitiva l’assoluzione di Calogero Gastoni, 42 anni di Agrigento, accusato dell’omicidio di Emanuele Ferraro, ucciso la mattina dell’8 marzo 2018 in via Diaz a Favara, nell’ambito della cosiddetta “Faida Favara-Liegi”. La Procura Generale non ha impugnato la sentenza con cui il gup di Palermo Nicola Aiello aveva assolto “per non aver commesso il fatto” il 42enne agrigentino. Gastoni, difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano, era accusato di essere l’esecutore materiale del delitto, l’ultimo di una lunga scia di sangue che ha caratterizzato una vera e propria guerra tra due famiglie. La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, in primo grado, aveva chiesto la condanna all’ergastolo nei confronti di Gastoni. All’uomo si era arrivati sulla base degli accertamenti Stub sulla mano sinistra dell’imputato, su alcune sommarie informazioni raccolte e sul contenuto di intercettazioni captate. Nelle scorse settimane sono state anche depositate le motivazioni del verdetto di primo grado. 

Ecco cosa scrive il tribunale: “Ritiene il giudice che dagli atti del fascicolo del pubblico ministero non possano trarsi elementi di prova che consentano di giungere all’affermazione di colpevolezza dell’imputato Calogero Gastoni oltre ogni ragionevole dubbio” [..] “Il Gastoni sette ore dopo l’omicidio Ferraro veniva sottoposto allo Stub dalla Squadra Mobile di Agrigento. La polizia scientifica attestava che sulla mano sinistra di Gastoni veniva rilevata la presenza di particelle appartenenti alla classe dei residui dello sparo contenenti piombo antimonio bario ritenute caratteristiche dello sparo di cartuccia ad innesco non mercurico. Detto segmento probatorio sembrerebbe, prima facie, decisivo e consentirebbe di pervenire ad una ragionevole e fondata affermazione di colpevolezza del Gastoni. Non può tuttavia pretermettersi la lettura degli esiti di ulteriori accertamenti disposti dalla polizia scientifica con la quale si precisa che la particella rilevata sulla mano sinistra risulta compatibile da un punto di vista qualitativo composizione con l’innesco dei quattro bossoli marca Sellier e Bellot calibro 7.76 sequestrati in occasione dell’omicidio Ferraro. Si precisa valutati gli elementi disponibili che tale compatibilità non relaziona in maniera univoca i bossoli in sequestro e la particella rilevata sulla mano sinistra. Pertanto non può ritenersi con qualificata probabilità che Gastoni è stato l’esecutore materiale dell’omicidio Ferraro. Orbene, è di tutta evidenza che l’indizio di colpevolezza a carico di Gastoni a seguito dell’accertamento non ha assunto la dignità probatoria indispensabile per pervenire all’affermazione di colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio, posto che la compatibilità dei residui di particelle di polvere da sparo sulla mano sinistra dell’imputato non relazione in maniera univoca i bossoli in sequestro e la particella rilevata [..] A discolpa del Gastoni militano, ad avviso del giudice, le immagini tratte dal servizio di videoregistrazione posto sul luogo del commesso reato [..] Ebbene dalla visione dei video acquisiti si ricostruivano alcune fasi preparatorie e di esecuzione del delitto, rilevandosi,sin dalle 03:54 il passaggio della Y10 da cui poi il killer avrebbe sparato. Da tali fotogrammi si evince che l’automobile aveva a bordo un solo soggetto e transitava da quel sito in almeno tre occasioni. Alle 07:21 si scorgeva una sagoma riconducibile ad un solo soggetto alla guida he alcuni istanti prima della manovra di parcheggio con l’arto superiore destro compiva un movimento in direzione del lato passeggero anteriore, come a voler prendere o sistemare qualcosa, con ogni probabilità la pistola poi usata per commettere l’omicidio [..] Nessuna di queste immagini consente di individuare l’odierno imputato Gastoni. Detta circostanza appare dirimente nel senso che non consente di pervenire ad un giudizio di responsabilità oltre ogni ragionevole dubbio. Alcuni testimoni hanno poi raccontato di non escludere che il killer indossasse una maschera così rendendo impossibile il suo riconoscimento. A ciò deve aggiungersi che sul luogo del commesso reato la polizia giudiziaria ha proceduto al sequestro di alcuni mozziconi di sigaretta per effettuare la comparazioni del Dna ma degli esiti di tali accertamenti non vi è traccia. Tutte le considerazioni impongono di non ritenere sufficientemente provata la responsabilità di Gastoni e pertanto l’imputato deve essere assolto per non aver commesso i fatti.”

Il delitto è stato così ricostruito: “Risulta accertato che alle ore 09.30 del giorno 8 marzo 2018 Emanuele Ferraro uscì dalla sua abitazioni per salire a bordo del Fiorino parcheggiato di fronte ponendosi sul sedile lato guida. Prima che Ferraro riuscisse ad avviare il motore dell’automezzo, un uomo armato di pistola che si trovava a bordo di un’auto Autobianchi Y10 arrestava la marcia, estraeva una pistola calibro 7.65 ed esplodeva dal finestrino diversi colpi in direzione del Ferraro, uccidendolo. Questi dati probatori si traggono dalle videoriprese effettuate dal sistema di videosorveglianza esterna installato presso l’abitazione di Emanuele Ferraro i cui file sono stati sequestrati dalla polizia giudiziaria. Sul luogo del commesso omicidio i carabinieri della Tenenza di Favara che erano stati avvisati telefonicamente da un operaio edile che stava eseguendo dei lavori nelle vicinanze. Poco dopo interveniva anche la polizia scientifica che rinveniva e sequestrava 4 bossoli calibro 7.65, un proiettile 7.65 e un’ogiva di proiettile trovati tra gli indumenti della vittima. Cinque in totale i colpi di arma da fuoco.”

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *