Agrigento

Nuova condanna per l’Asp di Agrigento su ricorso di alcuni odontoiatri

Un gruppo di odontoiatri,  titolari di studi e ambulatori odontoiatrici ubicati nella provincia di Agrigento, accreditati con il Servizio sanitario regionale, aveva chiesto l’assegnazione di un budget, ma l’Asp di Agrigento non ha mai provveduto alla contrattualizzazione. Pertanto, con apposito atto di invito, i detti odontoiatri hanno chiesto all’Asp di Agrigento di essere convocati per […]

Pubblicato 5 anni fa

Un
gruppo di odontoiatri,  titolari di studi
e ambulatori odontoiatrici ubicati nella provincia di Agrigento, accreditati
con il Servizio sanitario regionale, aveva chiesto l’assegnazione di un budget,
ma l’Asp di Agrigento non ha mai provveduto alla contrattualizzazione.
Pertanto, con apposito atto di invito, i detti odontoiatri hanno chiesto all’Asp
di Agrigento di essere convocati per la contrattualizzazione; ma tale atto di
invito restava privo di riscontro.

Successivamente
gli stessi odontoiatri, con apposita istanza di accesso, trasmessa all’Asp di
Agrigento, chiedevano di estrarre copia della documentazione afferente
l’ammontare delle risorse assegnate con decreto assessoriale all’Asp di
Agrigento e dei provvedimenti afferenti l’utilizzazione delle risorse assegnate
con il citato decreto assessoriale ; ma anche sulla detta istanza l’Asp rimaneva
silente. Pertanto, con apposito ricorso giurisdizionale, patrocinato dagli
avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, gli odontoiatri agrigentini
adivano il Tar Sicilia per l’annullamento del silenzio serbato dall’Asp  sulla richiesto di accesso agli atti
ritualmente inoltrata; poichè nella more del giudizio l’Asp rilasciava ai
ricorrenti la documentazione richiesta, il Tar Sicilia dichiarava la cessazione
della materia del contendere e condannava l’Asp al pagamento delle spese
giudiziali.

A questo
punto gli odontoiatri agrigentini proponevano un secondo ricorso
giurisdizionale davanti al Tar Sicilia, sempre con il patrocinio degli avvocati
Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, per la declaratoria di illegittimità del
silenzio inadempimento formatosi sulla richiesta di contrattualizzazione in
precedenza avanzata e non riscontrata. Si è costituita in giudizio l’Asp di
Agrigento, rappresentata e difesa dall’avvocato Massimiliano Mangano, eccependo
l’inammissibilità del ricorso, non sussistendo asseritamente un obbligo dell’Asp
di riscontrare le istanze di contrattualizzazione, essendo stata sempre
asseritamente richiesta un’attività materiale e non provvedimentale, nonchè
eccependo  la disintegrità del
contraddittorio, per omessa notifica del ricorso all’assessorato regionale della
Salute, nonchè infine l’infondatezza comunque nel merito del ricorso medesimo.

Il Tar Sicilia,
Palermo,Sezione prima, presidente Calogero Ferlisi, relatore Aurora Lento,
condividendo le tesi sostenute dagli avvocati Rubino e Impiduglia secondo cui l’assessorato
regionale della Salute è estraneo al giudizio, in quanto la
contrattualizzazione della strutture accreditate è di competenza dell’Asp, e
sussiste un obbligo di provvedere sull’istanza di contrattualizzazione avanzata
dai ricorrenti, ha ritenuto fondato il ricorso, dichiarando l’illegittimità del
silenzio serbato dall’Asp di Agrigento sull’istanza avanzata dai ricorrenti,
con conseguente obbligo di pronuncia entro trenta giorni, con previsione di
nomina di un commissario ad acta per l’ipotesi di ulteriore inadempimento entro
il termine assegnato, e con nuova condanna dell’Asp al pagamento delle spese
giudiziali. Pertanto, laddove non venga adottato un provvedimento espresso
entro trenta giorni, interverrà in via sostitutiva quale commissario ad acta il
dirigente generale del Dipartimento per la pianificazione strategica dell’assessorato
regionale della Salute, o un suo delegato, mentre l’Asp di Agrigento dovrà
pagare le spese giudiziali afferenti due gradi di giudizio.

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