Giudiziaria

Peculato, assolte anche in Appello due dirigenti regionali

Confermata la sentenza di assoluzione di primo grado "per non aver commesso il fatto"

Pubblicato 1 anno fa

La prima Corte d’appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, ha confermato la sentenza di assoluzione di primo grado “per non aver commesso il fatto”, di Patrizia Monterosso, accusata di peculato insieme al dirigente della formazione dell’epoca, Anna Rosa Corsello.

Monterosso, difesa dall’Avvocato Roberto Mangano, aveva scelto di essere giudicata con l’abbreviato. La sentenza di assoluzione, emessa dal Gup, Molinari, era stata impugnata dalla Procura generale, che ha chiesto la condanna a due anni e otto mesi.

L’avvocato Mangano ha ricostruito tutti i passaggi, in particolare la vicenda degli extra budget erogati agli enti di formazione, e poi recuperati, poiché illegittimi, attraverso una procedura che secondo la pubblica accusa era stata organizzata dai due alti dirigenti, Corsello e Monterosso, per mantenere indenne quest’ultima nel giudizio erariale pendente innanzi alla Corte dei Conti. Da qui la contestazione per peculato, e il relativo processo penale.

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