La strage di Lampedusa, mons. Damiano: “Non numeri ma vite e sogni spezzati”
Dieci anni fa il naufragio del 3 ottobre 2013 che ha provocato la morte di 368 Migranti davanti alle coste di Lampedusa
“Morti in mare come numeri, cifre, ma ricordiamoci che sono uomini con nomi, sono vite spezzate, sogni spezzati. Sono persone annegate nella paura insieme alle loro speranze e alla loro ricerca di una vita migliore. Basta con la speculazione di queste persone, oggi è il giorno del ricordo, non delle parole, ricordiamo i nostri fratelli con una preghiera”. Cosi il vescovo di Agrigento Alessandro Damiano a Lampedusa davanti la porta d’Europa dove si sono raccolti le famiglie dei sopravvissuti, studenti, e tra gli altri, il sindaco Filippo Mannino, Maria Domenica Castellone, vice presidente del Senato, il prefetto agrigentino Filippo Romano e Kheit Abdelhafid, Imam di Catania, presidente della Comunità islamica di Sicilia e vicepresidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia per ricordare i 368 migranti morti durante la strage del mediterraneo dieci anni fa.
“E’ bellissimo vedervi qui, è bellissimo vedere tanti giovani per ricordare i morti in mare, voi siete la nuova generazione e siete voi che tornando a casa racconterete alle vostre famiglie quello che succede in questa terra. Oggi sono 10 anni da quella tragedia, e Lampedusa continua ad essere la porta d’Europa, continua a dare lezione d’umanità a l’intera nazione mentre l’Europa continua a guardare. Lampedusa continua a salvare vite e non voglio più morti in mare”. Queste le parole del sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino.
“Dobbiamo imparare a lavorare tutti insieme, scoprendo di essere uno Stato, una nazione, un popolo. Le scelte spettano al Parlamento che decide quali sono le leggi che regolano la vita di questo Paese. Ma devono essere decisioni prese tenendo presente che siamo tutti italiani, ha detto il prefetto di Agrigento Filippo Romano. Non esistono soluzioni semplici, bisogna andare oltre e affrontare i problemi con spirito pragmatico, costruttivo e soprattutto con spirito di fratellanza. Se non impariamo ad essere fratelli fra noi, non possiamo essere fratelli di chi è altro da noi”.
E mentre in centinaia hanno sfilato con uno striscione in mano “Basta morti invisibili” e si sono radunati vicino alla porta d’Europa per deporre dei fiori in mare, dall’altro lato già dalla mezzanotte si sono registrati tre sbarchi per un totale di 86 migranti trasferiti in hotspot dove al momento si trovano 271 persone di cui 30 sono minori non accompagnati.