Mafia

L’aula bunker dell’Ucciardone intitolata a Falcone e Borsellino, presente il capo dello Stato Mattarella

Presenti anche Lucia Manfredi Borsellino, figli del giudice ucciso in via D'Amelio, e Maria Falcone, sorella di Giovanni

Pubblicato 1 anno fa



Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è arrivato nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per la celebrazione di chiusura del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Tra i presenti il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e il vicepresidente del Csm David Ermini, i vertici dell tribunale e della procura di Palermo, il presidente della Regione, Renato Schifani, e il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Il Capo dello Stato, appena arrivato ha salutato tra gli altri Maria Falcone e Vincenzo Agostino. Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stata scoperta la targa all’ingresso dell’aula bunker del carcere Ucciardone, intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Presenti anche Lucia Manfredi Borsellino, figli del giudice ucciso in via D’Amelio, e Maria Falcone, sorella di Giovanni.

L’INTERVENTO DEL PROCURATORE GENERALE LIA SAVA

“Questa e’ una cerimonia corale dedicata a tutte le vittime di mafia. Solo uno sforzo collettivo ci consentira’ di arrivare finalmente alle compiute verita’ sugli efferati delitti che hanno scosso il nostro Paese”. Lo ha detto Lia Sava, procuratore generale di Palermo, intervenendo alla cerimonia di intitolazione dell’aula bunker dell’Ucciardone a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA CORTE DI APPELLO FRASCA

“Il dolore delle vittime è anche il nostro ed è sempre vivo e spesso non neppure lenito dall’accertamento della verità”. Con queste parole il presidente della corte d’appello di Palermo Matteo Frasca ha aperto la cerimonia di intitolazione dell’aula bunker di Palermo a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alla manifestazione, voluta dall’ANM, partecipano anche il Capo dello Stato e i ministri della Giustizia e dell’Interno. “In quest’aula, esempio unico di efficienza nell’edilizia giudiziaria, costruita in sei mesi per lo svolgimento del maxi processo, grazie al lavoro unico di Falcone e Borsellino, alle loro intuizioni e alla loro rivoluzionaria consapevolezza della specificità Cosa nostra si è potuto celebrare un dibattimento che ha segnatola storia della lotta alla mafia”, ha aggiunto. Frasca ha ricordato l’isolamento e gli.attacchi subiti specialmente da Falcone e il senso dello Stato dei due giudici che, nonostante le difficoltà, non si sono mai fermati e hanno sempre manifestato il loro rispetto per le istituzioni”. “La lotta alla mafia – ha concluso – deve essere sempre al centro dell’agenda politica del governo e del Parlamento, della magistratura e della società civile. E’ necessario che ciascuno senza compromessi scelga da che parte stare con i fatti”.

L’INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE CSM ERMINI

“Oggi, con la cerimonia di intitolazione dell’Aula bunker a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, concludiamo l’anno di commemorazione nel trentennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Non credo vi sia modo migliore di onorare la loro memoria. Quest’aula, teatro di un processo passato alla storia, e’ il luogo della prima grande sconfitta della mafia siciliana”. Lo ha detto il vicepresidente del Csm Davide Ermini, intervenendo alla cerimonia di intitolazione dell’Aula bunker dell’Ucciardone a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nella giornata conclusiva dell’anno di commemorazione nel trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “E se il maxiprocesso di Palermo rappresenta lo spartiacque della lotta giudiziaria alle cosche poiche’ segna la fine dell’onnipotenza e impunita’ della mafia, lo dobbiamo – ha aggiunto – alla tenacia, alla lucidita’, alle capacita’ di Falcone e Borsellino, autori della poderosa ordinanza-sentenza di rinvio a giudizio che ha consentito – superando infine il vaglio della Corte di Cassazione – di decapitare i vertici di Cosa Nostra. Ha consentito di penetrare come mai prima d’allora nel sistema e nei meccanismi reconditi del potere mafioso”.

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SCHIFANI.

“Il ricordo dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, da trent’anni ormai, resta indelebile nelle nostre coscienze e nei nostri cuori, nella consapevolezza che ciascuno deve fare la propria parte nel contrasto alla criminalità organizzata: politica, magistratura, forze dell’ordine e società civile, a partire dai nostri giovani. Per loro dobbiamo coltivare la memoria di quanti hanno sacrificato la vita per servire lo Stato”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che nel pomeriggio di oggi ha partecipato alla cerimonia di intitolazione dell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone di Palermo ai due magistrati uccisi dalla mafia, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dei ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. “La giornata odierna- ha aggiunto Schifani- costituisce un ulteriore tassello per onorare non soltanto i giudici Falcone e Borsellino ma tutte le vittime di mafia”. 

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