Depistaggio, il pentito Carmelo Barbieri: “Ho incontrato esponenti dei servizi segreti”
A raccontarlo è lo stesso collaboratore di giustizia deponendo al processo per depistaggio a carico di due ex generali dei carabinieri oggi in pensione
Il pentito di mafia Carmelo Barbieri, mentre era al soggiorno obbligato a Marina di Romea (Ravenna) avrebbe incontrato alcuni esponenti dei servizi segreti. A raccontarlo è lo stesso collaboratore di giustizia deponendo al processo per depistaggio a carico di Angiolo Pellegrini e Alberto Tersigni, ex generali dei carabinieri oggi in pensione, accusati di non aver dato il giusto peso, quando erano in forza alla Dia, alle rivelazioni del pentito Pietro Riggio su importanti indagini: dalla cattura di Bernardo Provenzano al progetto di attentato al giudice Leonardo Guarnotta che presiedeva il processo a Marcello Dell’Utri. Imputato anche Giovanni Peluso. “Io ho avuto incontri con uno che si chiamava Gianni e l’ho incontrato anche a Gela. Ricordo che l’altra persona dei servizi si chiamava Salvatore”, ha detto Barbieri interrogato dal Procuratore aggiunto Pasquale Pacifico.
Poi, Barbieri ha parlato del cugino, Pietro Riggio, sentito nelle scorse settimane: “Veniva a trovarmi spesso a Marina di Romea. Poi venne a trovarmi a casa a Gela. Con Pietro Riggio mi sentivo in torto perché venne arrestato a causa mia. Quando Riggio mi venne a trovare a casa a Gela, Riggio mi chiese se ero disponibile a collaborare con lui per la cattura dei latitanti. Mi disse di Daniele Emmanuello, con cui avevo avuto rapporti personali perché ci incontravamo spesso durante la sua latitanza”.