Mafia

Le dichiarazioni di Angela Porcello al vaglio delle Procure antimafia di Palermo e Catania

Non riveste lo status di collaboratore di giustizia ma i magistrati della Dda cercano riscontri

Pubblicato 2 mesi fa

Si aspettano inevitabilmente nuovi sviluppi e nuove sorprese in relazione alle dichiarazioni rese all’autorità giudiziaria dall’ex avvocato Angela Porcello, finita in carcere nel gennaio di tre anni fa nell’ambito della maxi inchiesta antimafia Xidy e già condannata in primo grado a 15 anni e 4 mesi di reclusione. La previsione non è peregrina anche se cozza con i ripetuti pareri negativi formulati dalla Procura della Repubblica di Palermo che ad oggi non ha ritenuto di considerare l’ex legale agrigentina meritevole di essere considerata collaboratore di giustizia.

Tuttavia, adesso è noto perché è stato rivelato due settimane fa in udienza dalla stessa Angela Porcello con lunghe dichiarazioni spontanee riassunte anche in un documento consegnato ai magistrati, laddove si evince con estrema chiarezza che de rivelazioni sinora sottoscritte avanti i pubblici ministeri hanno fatto scattare inchieste giudiziari non solo dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo ma anche ad opera dei colleghi della Procura di Catania. C’è del buono nelle cose dette da Angela Porcello?  Forse si, e comunque investigatori e pubblici ministeri vanno con i piedi di piombo e stanno verificando tutte le dichiarazioni della donna e capire dove portano. Quindi, c’è molta attesa negli ambienti giudiziari con riguardo ai riscontri già richiesti ai carabinieri del Ros che potrebbero far mutare opinione ai procuratori palermitani e status all’attuale detenuta che, come anticipato, ha reso dichiarazioni spontanee nel corso dell’ultima udienza del processo che la riguarda condensate in un documento scritto a mano e consegnato ai giudici. 

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