Mafia

Mafia, morto in carcere il boss ergastolano Pippo “U carruzzeri” Salvo

Il boss del clan Cappello era detenuto dal 1990, la procura ha disposto l'autopsia

Pubblicato 59 minuti fa

Il boss ergastolano catanese Giuseppe Salvo, 76 anni, noto come Pippo ”u carruzzeri’ (il carrozziere), che era detenuto nel carcere di Opera è morto in un ospedale della Lombardia, dove era stato trasferito per l’aggravarsi del suo stato di salute. La procura del capoluogo lombardo ha disposto l’autopsia. La notizia del decesso, avvenuto l’8 settembre scorso, è stata pubblicata dal sito lasicilia.it e confermata all’ANSA da fonti qualificate a Milano.

Giuseppe Salvo era nato nello storico San Cristoforo di Catania il 18 marzo 1949. Aveva un’autocarrozzeria: da qui il nomignolo ereditato anche dai figli. Negli anni ’70 ha aderito al consorzio criminale che si contrappone alla famiglia etnea di Cosa Nostra che era guidata da Nitto Santapaola. Fu uno degli esponenti di punta del clan Savasta, che faceva riferimento al boss Antonino Puglisi. Ma all’interno della cosca ci fu una faida interna e infatti Pippo Salvo fu l’obiettivo di due agguati, da cui è uscito indenne. Successivamente, il boss lasciò il clan Savasta e si legò al gruppo mafioso di Salvatore ‘Turi’ Pillera prima e di Salvatore ‘Turi’ Cappello dopo.

Nel 1989 subì un terzo attentato. Giuseppe Salvo fu arrestato nel 1990 nell’ambito di un blitz che coinvolse anche dei politici. La sua “eredità” criminale è stata presa dai figli, Giampiero e Massimiliano Salvo. Il primo recentemente ha scritto al presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, Roberto Di Bella, per affermare la “dissociazione dal clan Cappello”. Il fratello Massimiliano Salvo, invece, è detenuto al 41bis per Mafia: è ritenuto un elemento di spicco del clan Cappello di Catania.

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