Mafia nell’agrigentino, depositate motivazioni della sentenza Xidy
L’operazione, eseguita nel 2020 dai carabinieri del Ros, ha fatto luce sul mandamento mafioso di Canicattì e sulla riorganizzazione della Stidda
Il gup del tribunale di Palermo Paolo Magro ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale cinque mesi fa sono state condannate quindici persone, e assolte altre cinque, nell’ambito del processo di primo grado scaturito dalla maxi inchiesta Xidy. L’operazione, eseguita nel 2020 dai carabinieri del Ros, ha fatto luce sul mandamento mafioso di Canicattì e sulla riorganizzazione della Stidda. Nei prossimi giorni si conosceranno nel dettaglio le motivazioni.
Tra le pene inflitte spiccano quelle all’ex avvocato Angela Porcello, ritenuta cassiera del mandamento, condannata a 15 anni e 4 mesi di reclusione. La Porcello ha tentato di avviare un percorso di collaborazione con la giustizia non venendole però mai riconosciuto lo status; Giancarlo Buggea (20 anni), considerato tra gli uomini più influenti in cosa nostra agrigentina; Luigi Boncori (20 anni), considerato il capo della famiglia mafiosa di Ravanusa; Lillo Di Caro (20 anni), da anni al vertice della mafia di Canicattì; Giuseppe Sicilia (18 anni e 8 mesi), ritenuto dagli inquirenti il capo della famiglia di Favara; Gregorio Lombardo (17 anni e 4 mesi), di Favara. Tra i condannati anche Simone Castello (12 anni), ex “postino” del boss corleonese Bernardo Provenzano.
LE CONDANNE
Giancarlo Buggea (20 anni); Angela Porcello (15 anni e 4 mesi); Giuseppe Grassadonia (8 mesi); Giuseppe Giuliana (8 anni e 8 mesi); Calogero Di Caro (20 anni); Calogero Paceco (8 anni); Simone Castello (12 anni); Gregorio Lombardo (17 anni e 4 mesi); Luigi Boncori (20 anni); Giuseppe Sicilia (18 anni e 8 mesi); Giuseppe D’Andrea (3 anni e 4 mesi); Gaetano Lombardo (3 anni e 4 mesi); Annalisa Lentini (1 anno e 8 mesi); Diego Emanuele Cigna (10 anni e 6 mesi).
LE ASSOLUZIONI
Giuseppe Pirrera, Giovanni Nobile, Antonino Oliveri, Luigi Carmina, Gianfranco Gaetani.