Mafia

Mafia nell’agrigentino, indagati 7 imprenditori per favoreggiamento

Per sei di loro l’accusa è favoreggiamento mentre per uno soltanto la contestazione è trasferimento fraudolento di beni

Pubblicato 1 mese fa

Ci sono anche sette imprenditori tra i diciassette indagati nell’inchiesta che ha fatto luce sul mandamento mafioso di Lucca Sicula e Ribera, smantellato due settimane fa con una operazione dei carabinieri del comando provinciale di Agrigento. Per sei di loro l’accusa è favoreggiamento mentre per uno soltanto la contestazione è trasferimento fraudolento di beni. Per tutti la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo aveva chiesto l’applicazione di una misura cautelare. Richieste che sono state interamente rigettate dal gip del tribunale di Palermo, Filippo Serio

Tra gli indagati ( tutti i nomi e i dettagli qui –> https://www.grandangoloagrigento.it/primo-piano/blitz-antimafia-nellagrigentino-colpo-alle-famiglie-di-burgio-e-lucca-sicula)ci sono due imprenditori di Favara, uno di Cianciana, un altro di Casteltermini, due catanesi e uno di Ribera. Soltanto quest’ultimo, già condannato in via definitiva per aver favorito la latitanza dell’ex capo di Cosa nostra agrigentina Giuseppe Falsone, è accusato di trasferimento fraudolento di beni. Nei suoi confronti i magistrati avevano anche chiesto anche il sequestro beni. 

Il gip, rigettando la richiesta nei confronti dell’imprenditore di Ribera, scrive: “Resta inesplorato l’elemento soggettivo del reato stante l’assenza di elementi investigativi rappresentativi (anche sotto il profilo indiziario) del dolo specifico di eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione”. Non emerge la sussistenza di elementi sulla base dei quali cui trarre la conclusione che l’indagato potesse fondatamente presumere l’avvio di un procedimento di prevenzione patrimoniale nei suoi confronti non essendo sufficiente a tal fine la precedente condanna riportata con sentenza dell’8 luglio 2015 per il reato di favoreggiamento aggravato”. 

Gli altri sei imprenditori, invece, sono indagati per favoreggiamento. In particolare, secondo l’accusa, avrebbero fornito false dichiarazioni alla polizia giudiziaria aiutando alcuni esponenti del mandamento ad eludere le investigazioni. Una ricostruzione non condivisa dal gip del tribunale di Palermo, Filippo Serio. Gli appalti al centro dell’inchiesta sono quattro: i lavori di completamento della rete fognaria di Ribera per un importo di quasi 3 milioni di euro; i lavori da effettuare lungo il tratto stradale della SP 47, ricadente nel territorio del comune di Villafranca Sicula, per un importo di euro 1.463.000; i lavori urgenti eseguiti sulla strada di collegamento Bivio Imperatore – Ponte Pedano tra i comuni di Lucca Sicula, Palazzo Adriano e Bivona; i lavori di manutenzione straordinaria lungo la S.P. 32 Ribera – Cianciana.

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