Licata

Angelo Cambiano, un polo progressista per Licata

di Gaetano Cellura

Pubblicato 3 anni fa

Angelo Cambiano è stato eletto all’Ars dove, con ogni probabilità, sarà obbligato a un ruolo di opposizione al governo Schifani. Stare in maggioranza è un’altra cosa, ma siamo certi che, pur dall’opposizione, saprà rappresentare il territorio e i suoi bisogni. Che non sono pochi e diventano di giorno in giorno sempre più impellenti.

Proprio per questo non è il caso di dire, dopo la sua naturale soddisfazione e dopo i  complimenti (nostri e di una buona parte della città), nunc est bibendum.

Perché, se si guarda bene al ruolo di responsabilità che gli viene assegnato da queste elezioni regionali, alle condizioni dell’Isola e a quelle della provincia di Agrigento su cui lavorare, già da oggi c’è davvero poco da festeggiare.

C’è solo da impegnarsi e sudare. Quello che d’altra parte deve sempre fare un politico degno di questo nome. E ancora di più in questo momento non certo tra i più semplici per l’Italia e per la Sicilia. Divorate da un’inflazione galoppante e sempre più critica per famiglie e imprese. Queste ultime sul punto di chiudere a causa della crisi energetica, messa in moto dalla guerra e dalla speculazione.

C’è anche qualcosa che ci si aspetta nell’ambito locale dal nuovo deputato regionale. Che lavori, in vista delle prossime elezioni comunali, per la creazione di un polo progressista. Vista la crisi storica della Sinistra a Licata, questo compito spetta oggi a lui e al Movimento 5Stelle verso cui è confluito il voto degli ambienti sociali più bisognosi di rappresentanza politica. E attorno ai quali è possibile costruire una piattaforma democratica e progressista mirata all’amministrazione della città. Alla nuova amministrazione della città. Cioè alla prima tappa, al primo obiettivo nel nuovo cammino dell’ex sindaco di Licata oggi meritatamente deputato regionale. Avanti dunque, Angelo Cambiano. Un occhio vigile al territorio del collegio elettorale e l’altro ai problemi di Licata, del suo Comune. Che mai come ora ha avuto bisogno di una svolta radicale nella forma e progressista nella sostanza

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