Politica

Crisi idrica, Schifani punta sui dissalatori e su una nuova rete idrica ad Agrigento

La corsa ai ripari dunque è iniziata, ma il futuro è nero: gli invasi sono ormai quasi a secco

Pubblicato 1 settimana fa

Punta sul riutilizzo dell’acqua del mare, risorsa preziosa specie per un’isola, il governatore siciliano Renato Schifani che, a fronte di una crisi idrica senza precedenti che ha portato a turnazioni nel rifornimento ormai in quasi tutta la Sicilia, torna a parlare di dissalatori.“Ormai con la desertificazione e con le mutazioni climatiche dobbiamo cominciare a guardare, specialmente noi che siamo un’isola, al tema del riutilizzo delle acque del mare. Lo hanno fatto paesi come Dubai e gli Emirati arabi, vivono di questo perché lì non piove mai. Penso che la Sicilia debba cominciare a guardare con coraggio, ma con convinzione, alla soluzione del problema attraverso l’utilizzo dell’acqua del mare, la desalinizzazione e grossi impianti di potabilizzazione. Questo è lo scenario al quale io guardo e penso sia uno scenario obbligatorio”. Per affrontare un’emergenza che si preannuncia di lungo periodo il presidente Schifani, commissario per l’emergenza idrica in Sicilia, oltre ai dissalatori punta a interventi radicali: “dobbiamo fare in modo – spiega – che queste misure facciano parte di un intervento strutturale, non buttare soldi a pioggia ma fare in modo che sia l’inizio di un percorso di ristrutturazione della rete idrica di Agrigento, di quella di Caltanissetta, di sistemazione di alcune realtà inserite in un progetto più ampio”. La corsa ai ripari dunque è iniziata, ma il futuro è nero: gli invasi sono ormai quasi a secco. Tanto che anche a Palermo, dove fino alla fine si è cercato di evitare le turnazioni, avrà, almeno in alcuni quartieri, il razionamento. Sta meglio la Sicilia orientale che, specie nel catanese, può contare sulle falde acquifere dell’Etna. Ma anche lì gli sprechi nelle reti sono impressionante: solo a Siracusa su 100 litri di acqua se ne perdono 60.

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