Licata

Licata, per il nuovo sindaco infiniti problemi

di Gaetano Cellura

Pubblicato 3 anni fa

Il nuovo sindaco di Licata – quello del 2023, si capisce – difficilmente potrà avviare in tempi brevi un piano di risanamento pubblico. Le condizioni in cui versa il Comune, le sue dissestate finanze, e innanzitutto in cui versa la città sono tali, non solo sul piano economico ma anche sociale e civile, da rendere necessario da parte sua un lungo lavoro e un impegno senza risparmio. Impegno che per essere coronato da un benché minimo successo, viste le scontate difficoltà con le quali all’inizio del mandato dovrà duramente misurarsi, non potrà fare a meno della collaborazione e della sensibilità della popolazione licatese.

Licata ha bisogno di un primo cittadino e d’una giunta impegnati dal mattino alla sera. E almeno sei giorni su sette. Vedere il Palazzo di città chiuso il sabato dimostra che la politica si è ridotta a lavoro d’ufficio. D’altra parte anche il criterio con cui vengono scelti alcuni assessori – dare un impiego a qualcuno – conferma questo dato di realtà.

I problemi amministrativi e lo stato del territorio, abbandonato a se stesso, sono invece così corposi e allarmanti – burocrazia comunale impoverita di figure professionali d’esperienza e autorevolezza; organico dei vigili urbani e dei dipartimenti ridotti ai minimi termini: il che genera caos nella viabilità, soste selvagge in doppia fila non sanzionate e abusivismo ambulante; personale prossimo alla pensione stanco e demotivato; cimiteri e spiagge libere in condizioni pietose e lontane dal vivere civile; strade e alberi (sulle prime si effettuano solo interventi di minimo rifacimento; mentre le chiome dei secondi si apprestano, come altre volte, a toccare i marciapiedi) malridotti e in alcuni punti del tutto impresentabili; siti storici e archeologici abbandonati al degrado; randagismo diffuso in luoghi di mare affollati e neppure preso in considerazione come urgenza tra le più immediate – che richiederebbero un’amministrazione comunale sempre presente, vigile e cosciente, non chiusa nel Palazzo e a riposo il sabato come spetta ai normali dipendenti comunali che hanno completato il loro settimanale orario d’ufficio.

Se a questo lungo elenco di problemi, che potrebbe già essere programma di governo per il nuovo sindaco con le relative soluzioni da proporre, aggiungiamo la situazione in città dell’ordine pubblico, gli incendi dei rifiuti, il recente atto vandalico su un’auto in sosta in uno dei corsi tra i più trafficati ci accorgiamo che nulla depone bene neppure su questo fronte. E che Licata sia in un avvitamento di inciviltà, incultura e decadenza. Non degne della sua storia.

Ma forse il disinteresse e il tirare a campare hanno ormai contagiato tutti. E questo non dovrebbe tranquillizzare quanti aspirano l’anno prossimo a diventare sindaci di questa città. E in primo luogo non dovrebbe tranquillizzare chi verrà eletto. Che troverà a buon punto solo il dossier relativo alla raccolta differenziata. Per tutto il resto potrà solo sperare che i cittadini gli diano fiducia e tempo. E che siano consapevoli, ancor prima di eleggerlo, del sovraccarico della sua agenda di governo.

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