Politica

Tumori tra i vigili del fuoco a Lampedusa, presentata interrogazione parlamentare

A circa 70 vigili del fuoco in servizio al distaccamento, tra il 1986 e il 1998, sarebbero stati diagnosticati oltre 20 casi di malattie oncologiche e cardiovascolari

Pubblicato 2 anni fa

Il Movimento Cinque Stelle ha presentato un’interrogazione parlamentare sul “caso” tumori dei vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa, chiedendo al ministro della Salute “se intende portare avanti l’indagine epidemiologica richiesta per chiarire eventuali nessi tra l’esposizione alle onde elettromagnetiche impiegate dal radar An-Fps-8 installato a Lampedusa e i casi di diagnosi oncologiche e di malattie cardiovascolari riscontrate tra coloro che hanno prestato servizio tra i vigili del fuoco del distaccamento dell’isola durante il periodo di attività del radar”.

A sollevare il caso, nei mesi passati, era stato il segretario del sindacato Uilpa vigili del fuoco di Agrigento, Antonello Di Malta. Nel novembre 1986 venne installato, a Lampedusa, un radar General electric An-Fps-8, in dotazione alla 134° squadriglia dell’Aeronautica militare. Radar che lavora a una frequenza compresa tra 1.280 e 1.380 megahertz e che risultava posizionato nelle immediate vicinanze (a meno di 500 metri) del distaccamento aeroportuale dei vigili del fuoco. Nel 1998 la sala controllo di Lampedusa fu dismessa e la 134° squadriglia assunse la configurazione di sensore remoto, con la contestuale dismissione del radar, successivamente sostituito da un altro radar, posizionato a una distanza decisamente maggiore. A circa 70 vigili del fuoco in servizio al distaccamento, tra il 1986 e il 1998, sarebbero stati diagnosticati oltre 20 casi di malattie oncologiche e cardiovascolari. A questi si aggiungerebbero ulteriori casi tra il personale di altri enti presenti all’interno dell’aeroporto.

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