Porto Empedocle

Sequestrata discarica a Porto Empedocle, ma rifiuti inondano la “pilaja”

Addirittura c’è chi ha abbandonato una protesi per le gambe a due passi dal mare

Pubblicato 3 anni fa

I carabinieri della Stazione di Porto Empedocle hanno sequestrato una discarica abusiva in contrada Ciuccafa. Riscontrate, al momento a carico di ignoti, diverse violazioni del testo unico sull’ambiente.

Ma il lavoro da fare a Porto Empedocle è ancora molto. Passeggiando lungo la spiaggia sotto la Torre di Carlo V, si desume che non è affatto così. Per tutti i suoi 180 metri di lunghezza, ‘a pilaja, come la chiamano gli empedoclini da generazioni, è disseminata di qualunque rifiuto immaginabile: si passa dalle “classiche” casse in polistirolo per pesce, ai copertoni affioranti a riva, passando per le protesi di gambe e le scarpe. 

La sindaca Carmina ha dichiarato che la pulizia della spiaggia spetta al Demanio marittimo, perché proprietario della spiaggia. Ma, nonostante l’area non sia di proprietà del Comune, compete all’Ente il mantenimento della pulizia. A questo punto, i responsabili della condizione in cui versa la spiaggia sarebbero due: i passanti (per mare e per terra), poiché incivili e menefreghisti, e l’Amministrazione, rimasta impassibile davanti alla palese mancanza di rispetto verso il territorio. Oltre a danneggiare l’ambiente e l’uomo, la discarica della pilaja frena in partenza la ripresa turistica della città. Sarebbe uno spreco non sfruttare un paesaggio reso pittoresco dalla vicinanza al centro storico, dalla Torre vegliante sulla breve spiaggia e dal molo di ponente che le dona eterna bonaccia.

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