“Pericolosità sociale scemata”, sostituita misura cautelare a palmese
Onolfo è stato coinvolto (ma assolto dall’accusa di omicidio) nell’ operazione “Switch off”, l’inchiesta che ha fatto luce sulla tristemente nota faida di Palma di Montechiaro
Il magistrato di Sorveglianza di Messina, Federica Ferrara, ha sostituito la misura della “casa lavoro” con quella meno afflittiva della libertà vigilata in casa nei confronti di Roberto Onolfo, 32 anni, di Palma di Montechiaro. “La pericolosità sociale dell’uomo, si legge nel provvedimento, deve ritenersi scemata in ragione del mutamento di vita e della revisione critica del proprio comportamento”.
Accolta, dunque, l’istanza avanzata dall’avvocato Giuseppe Vinciguerra che aveva chiesto di rivedere il provvedimento alla luce di un segno tangibile di discontinuità col passato, di un cambiamento di vita e dell’inizio di una nuova attività lavorativa.
Onolfo è stato coinvolto (ma assolto dall’accusa di omicidio) nell’ operazione “Switch off”, l’inchiesta che ha fatto luce sulla tristemente nota faida di Palma di Montechiaro. Si tratta di una guerra tra famiglie – i Rallo di Licata e gli Azzarello di Palma di Montechiaro – innescata da un furto di un camion e culminata con due omicidi commessi nel giro di venti mesi. In particolare, il 32enne era finito a processo con l’accusa di essere uno dei due killer di Salvatore Azzarello, ucciso la mattina del 22 agosto 2017 mentre si trovava a bordo di un trattore in contrada Burraiti.