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Quattro omicidi in meno di un mese, una terra “complicata” in cerca di riscatto

Ciascuno deve fare la sua parte, a partire dal comune cittadino, alla ricerca di un riscatto di cui necessita questa bellissima ma “complicata” terra

Pubblicato 1 anno fa

Ancora un delitto in provincia di Agrigento. L’assassinio di Carmelo Contarini, muratore ucciso ieri pomeriggio a Cattolica Eraclea, allunga tragicamente la lista delle persone uccise nell’agrigentino negli ultimi trenta giorni. Quattro omicidi in meno di un mese. Un dato certamente non lusinghiero che testimonia un sempre più crescente disagio sociale.

Un diverbio che sfocia in delitto, un battibecco che si trasforma in una vera e propria esecuzione. E nella totalità degli ultimi casi non c’è mai stata la mano della criminalità organizzata che proprio in questa terra si è macchiata dei più gravi fatti di sangue. Ma assistiamo al figlio che uccide i genitori, al paziente che spara al medico o al pensionato che ammazza per questioni di vicinato. Come pare sia avvenuto a Cattolica Eraclea. Appena due settimane fa, invece, il duplice omicidio dei coniugi Sedita a Racalmuto. Marito e moglie – Giuseppe Sedita e Rosa Sardo – accoltellati dal figlio reo confesso. Una scia di sangue cominciata alle fine di novembre con il delitto del cardiologo Gaetano Alaimo, freddato con un solo colpo dal bidello-paziente che non si dava pace per il rilascio di un certificato medico.

“Una provincia complicata” l’ha definita il procuratore di Agrigento, Salvatore Vella, poche settimane fa. La speranza è riposta anche nello Stato che in tutti i delitti ha risposto con celerità e fermezza, fornendo immediata reazione e assicurando i responsabili alla giustizia. La repressione, certamente necessaria, non può essere l’unico antidoto. Ciascuno deve fare la propria parte, a partire dal comune cittadino, alla ricerca di un riscatto di cui necessita questa bellissima ma “complicata” terra. 

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