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Santo Stefano Quisquina, incendio sfregia patrimonio ambientale

L'incendio divampato su più fronti, e che ha minacciato anche il teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina, poco prima di mezzanotte è stato ritenuto sotto controllo

Pubblicato 7 mesi fa

L’incendio divampato su più fronti, e che ha minacciato anche il teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina, poco prima di mezzanotte è stato ritenuto sotto controllo. Ieri, per quasi l’intera giornata, hanno lavorato 5 squadre dei vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile. A monitorare e coordinare la Prefettura di Agrigento.

“Una domenica pomeriggio di grande tristezza – ha detto il sindaco Francesco Cacciatore – . Mentre eravamo impegnati a ricevere diversi turisti per promuovere le nostre bellezze, dalla tarda mattinata un incendio sfregiava il patrimonio ambientale delle contrade Rocca e Margimuto e dopo qualche ora in contemporanea delle contrade Minavento/Bonanotte. Un gesto vile che lascia profondamente amareggiati”.

“Esprimiamo ferma condanna, vicinanza e solidarietà a quanti hanno subito danni – ha aggiunto il primo cittadino – e ringraziamo tutti gli operatori delle forze dell’ordine, la Forestale, la Protezione civile comunale e i gruppi provenienti dai paesi limitrofi, i vigili del fuoco, i volontari e quanti hanno contribuito a fermare l’avanzare delle fiamme. Oggi valuteremo se presentare denuncia e, in caso di processo, ci costituiremo parte civile. Hanno toccato il nostro patrimonio, non dobbiamo, non possiamo permetterlo!”.

Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento per il tramite del Sindaco Francessco Cacciatore esprime vicinanza e solidarietà alla popolazione di Santo Stefano di Quisquina per il vasto incendio che ha colpito il suo territorio, fortunatamente lambendo il centro abitato. Ancora fiamme che devastano boschi, campagne, allevamenti di bestiame e preziose risorse che la natura ci ha donato e che non sempre siamo in condizioni di salvaguardare. Sempre più spesso dietro questi tragici eventi si nascondono mani criminali che attentano non solo al patrimonio naturale e culturale ma a volte anche alle vite umane. Altrettanto spesso questi tragici eventi si verificano a causa di una mancata prevenzione, l’incuria nella gestione del territorio, l’abbandono delle campagne e la tropicalizzazione del clima. Per questo le dichiarazioni di circostanza dei politici e dei burocrati di turno, che denunciano la esiguità dei mezzi a disposizione finiscono per umiliare ulteriormente le popolazioni colpite. In questo senso si auspica un cambio di passo per affrontare questo fenomeno che diventa sempre meno emergenziale e sempre più abituale, con un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, cittadini compresi, per collaborare nell’ambito della prevenzione e dell’educazione a rispettare l’ambiente.

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