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Nell’area termale di Sciacca 7 immobili della regione chiusi ed in stato di abbandono

Abbiamo deciso di partire da qui, da questa foto dall’alto dell’area termale che ci viene offerta da Google Maps. Si tratta di un’ampia area collocata nei pressi del centro storico di Sciacca che non solo è stata abbandonata ma sta subendo un processo di progressiva desertificazione. E non perché manchi l’acqua ma perchè non ci […]

Pubblicato 4 anni fa

Abbiamo deciso di partire da qui, da questa foto dall’alto dell’area termale che ci viene offerta da Google Maps. Si tratta di un’ampia area collocata nei pressi del centro storico di Sciacca che non solo è stata abbandonata ma sta subendo un processo di progressiva desertificazione. E non perché manchi l’acqua ma perchè non ci sono più persone, esattamente come nel deserto. Sull’area insistono 7 immobili, tutti di proprietà della regione, che sono chiusi, non utilizzati o addirittura in stato di abbandono. Fino a qualche giorno fa l’area era ancora presidiata dalla polizia municipale che aveva il suo comando nei locali dell’ex motel Agip. Ora che è stata sfrattato ha trovato una nuova allocazione nell’ex convento della Badia Grande, lasciato di recente dalle suore che l’hanno abitato per centinaia di anni. E così, nell’area termale, da qualche giorno, non c’è più nessuno. Abbiamo segnato con un pennarello tutti gli immobili, di proprietà della Regione Siciliana, chiusi o in stato di abbandono. Partendo dall’alto a destra e proseguendo in senso orario si possono contare: il vecchio ospedale di via Figuli, l’ex Motel Agip, la piscina termale coperta, il Grand Hotel delle Terme, lo stabilimento termale, il teatro Samonà e l’ex convento di San Francesco con annesso auditorium e centro convegni. Sono tutti beni di proprietà della regione che, da soli, se rimessi in funzione, potrebbero rimettere in moto l’economia della città che vive oggi una situazione di grave crisi. Questa foto, modificata da un pennarello, indica chiaramente qual è il problema prioritario da affrontare in questa città, considerando che anche in altre zone ci sono immobili, sempre di proprietà della regione, chiusi ed abbandonati. Sciacca non può più permettersi di rimanere ostaggio di un immobilismo regionale che sta portando la città verso il disastro assoluto. Questi beni immobili devono essere rimessi in attività subito, senza dubbi o tentennamenti, perché occorre interrompere questo grave processo di desertificazione e fare ripartire l’economia. Prima che sia troppo tardi!

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