Cultura

I bimbi applaudono “My fair Eliza” al Posta vecchia di Agrigento

Evidentemente la favola della “fioraia ignorante” Eliza Doolittle funziona ancora come macchina dei sogni per platee fanciulle.

Pubblicato 1 anno fa

Bene ha fatto il direttore artistico del “Posta Vecchia” Giovanni Moscato, a variegare il suo cartellone teatrale invitando la “Compagnia del Nove” a portare in scena il musical “My fair Eliza” alter ego del vecchio e glorioso “My fair lady” che negli anni 60 fece registrare circa tremila repliche.

Il risultato agrigentino di ieri ha fatto registrare “teatro al completo” con un nugolo di bimbi plaudenti insieme alle loro famiglie.

Evidentemente la favola della “fioraia ignorante” Eliza Doolittle funziona ancora come macchina dei sogni per platee fanciulle.

Certo il “sogno americano” pare che non possa più ritornare per gli adulti. Funzionerà per i bimbi di oggi? Ai posteri la verifica.

Probabilmente la “Compagnia del nove” ne dovrà tenere conto visto che nel suo statuto programmatico si  dice “attenta a diffondere la cultura teatrale, scambi interculturali, la letteratura, la fotografia, la musica e la produzione cinematografica indipendente”.

Il quartetto di attori interpreti del musical sono apparsi ben attrezzati a riproporlo mentre la scelta di questo testo  che coinvolge l’attore in maniera pressocchè totale tra recitazione e capacità canore, denota consapevolezza interpretativa e polso di regia, senza tema di apparire risicata o fuori tempo. Deus ex machina il regista Emmanuele D’Urso che è tra gli interpreti insieme alla deliziosa Martina Consiglio, Valerio Vella e  Francesco Spicola.

Nelle sue note di regia D’Urso ci ricorda come “My fair lady” è una favola possibile, per questo ci attira naturalmente. Mai come oggi si sono trattati i temi della misoginia, dell’emancipazione femminile, della povertà, dei giganti che si fanno gioco dei piccoli. Mai come oggi la manipolazione mentale è stata al centro della dell’attenzione”.

Le scenografie sono firmate da Valerio Vella, i costumi su progetto di Paolo Tuzzè , tutti coadiuvati dalle maestranze di Michelangelo Buscema, assistente scenografo, Orazio Ciccone direttore di produzione, Caterina Montalbano direttrice di scena, Ekaterina Vasileva assistente alla regia, le musiche originali di Frederick Loewe, le luci manovrate da Tonino Bruccoleri.

Testo e foto di Diego Romeo

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