Agrigento

Acqua e rifiuti al tempo del coronavirus: gli “angeli silenziosi”

Sono tante le categorie di lavoratori che, al tempo del coronavirus, continuano a svolgere la loro attività per non far crollare il sistema-paese, o nello specifico per non creare ulteriori problemi alla comunità agrigentina (ci riferiamo ad Agrigento e provincia). Non ci riferiamo solo a medici e infermieri, o alle forze dell’ordine, sempre impegnati in […]

Pubblicato 5 anni fa

Sono tante le categorie di lavoratori che, al tempo del coronavirus, continuano a svolgere la loro attività per non far crollare il sistema-paese, o nello specifico per non creare ulteriori problemi alla comunità agrigentina (ci riferiamo ad Agrigento e provincia).

Non ci riferiamo solo a medici e infermieri, o alle forze dell’ordine, sempre impegnati in prima linea per contrastare l’avanzata del virus, ognuno con le proprie peculiarità, ma, ad altre categorie di lavoratori, che svolgono un lavoro silenzioso, pur se altrettanto fondamentale anche loro sempre all’opera per il bene comune, anche in tempo di empidemia.

Ci riferiamo, agli operatori ecologici e a quelli del Servizio Idrico Integrato. I primi che continuano a tenere pulita la città, i secondi che garantiscono l’arrivo nelle case della gente del bene più prezioso, l’acqua.

Sono lavoratori che operano all’ombra, sul campo, quotidianamente. Categorie di lavoratori che hanno affrontato, e stanno affrontando, non poche difficoltà, ma che con responsabilità e abnegazione continuano la loro attività garantendo servizi pubblici che, senza di loro, verrebbero a mancare, e, solo allora, ci si renderebbe conto di quanto indispensabile e preziosa sia la loro opera.

Sono anche loro, oltre a medici, infermieri, farmacisti, poliziotti, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, e associazioni, di volontariato, gli angeli silenziosi, scrupolosi e dotati di uno spirito di sacrificio non comune da prendere ad esempio.

Un lavoro duro, con problematiche di natura diversa, aumentate con un’epidemia che fa paura.

Gli operatori ecologici, in passato, hanno avuto qualche problema, in qualche caso, con i pagamenti, i dipendenti del servizio idrico, invece, hanno vissuto altri tipi di problematiche e aspettano risposte sul loro futuro e un riconoscimento dell’opera svolta. Ma tutti, in ogni caso, sono sulle strade con mascherina in faccia, e guanti nelle mani, per fare il loro lavoro.

C’è un lavoro da fare, sì, mantenere pulite le strade delle città agrigentine, o quello di garantire l’acqua, nelle case dei cittadini. E loro, sia gli operatori ecologici, sia quelli del servizio idrico (o quelli che danno l’acqua, come dicono in tanti), lo sanno, e lo fanno al massimo delle loro possibilità, senza tirarsi indietro, come “angeli silenziosi”, anche al tempo del coronavirus.

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