Agrigento

L’area progressista prepara il post Micciché tra l’ “incubo” Firetto e la candidatura di Dispenza

Al momento non c'è nulla di pronto in vista del voto per il 2026, a parte gli scontri interni ai Dem sull'ipotesi di sostenere o meno l'ex giornalista e attuale portavoce dello schieramento

Pubblicato 44 minuti fa

Una riunione “riservata”, o quantomeno accessibile solo ad inviti, che diventa dopo un po’ un “ring” per posizioni contrapposte e non poche ruggini personali da regolare, spaccando il fronte prima ancora ne sia stato creato uno per presentare una proposta politica per il popolo progressista.

Un passo indietro. Sabato scorso, in modo sostanzialmente riservato, l’area progressista si è data appuntamento al Centro culturale Pier Paolo Pasolini per fare il punto in vista della prossima campagna elettorale ad Agrigento. Presenti i vertici del Pd, del Movimento 5 Stelle, di Alleanza verdi sinistra italiana, di Controcorrente e diverse associazioni cittadine, cioè tutti coloro che a fine luglio, parteciparono all’incontro “Insieme per Agrigento” che tratteggiò i contorni di uno schieramento ampio di forze contrarie al centrodestra e a questa amministrazione in particolare che individuò come proprio portavoce – ma in vista di una chiara e palese nomina come candidato sindaco unitario del giornalista Nuccio Dispenza.

La riunione quindi, almeno nell’idea dei sostenitori di questa ipotesi, doveva servire ad “incoronarlo” in tal senso in vista delle prossime elezioni amministrative. Di parere diverso coloro che invece la riunione l’avevano convocata, cioè le parlamentari Giovanna Iacono e Ida Carmina, che volevano nei fatti solo fare il punto dell’arte. E da questo punto di vista la riunione è stata provvida di risultati, dato che si è consolidato il fatto che al momento non vi è alcun risultato concreto per la creazione di una “infrastruttura” che dovrebbe sostenere il candidato di coalizione, cioè liste al Consiglio comunale o potenziali assessorati.

Di possibilità di confronto ce n’è stata relativamente poca, a dire il vero, perché la riunione si è poi concentrata – per usare un eufemismo – su uno scontro al fulmicotone tutto dentro il Partito Democratico tra alcuni esponenti, tra cui la parlamentare Giovanna Iacono, e Giuseppe Arnone, giunto all’incontro per sostenere “vigorosamente”, per usare un linguaggio gradito all’ex avvocato, Dispenza. Dopo un po’ di urla la riunione nei fatti si scioglie con un nulla di fatto e un successivo rinvio di ogni decisione a una riunione che si terrà il prossimo 16 dicembre a Palermo durante la quale si dovrà scegliere quale strada intraprendere per l’individuazione del candidato anche perché forze come il Movimento 5 Stelle e Controcorrente parrebbero pronte ad avanzare le proprie proposte.

A denunciare un vero e proprio boicottaggio interno allo stesso Pd è stato il segretario cittadino Nino Cuffaro, il quale in un lungo post sul blog Bacbac.it spiega come una parte dei Dem starebbe virando sull’ipotesi di candidatura di Lillo Firetto, che pur non essendo ancora sceso in campo in modo ufficiale si sta muovendo in modo abbastanza deciso (per quanto cauto) per valutare la sostenibilità della sua candidatura.

Tutto questo avviene in un contesto in cui non si registrano effettivi movimenti strategici da parte dei partiti di Centrodestra. Se c’è chi sta lavorando per la creazione delle liste, meno entusiasmo si registra sul fronte dell’individuazione di un candidato sindaco o sull’idea di una riconferma corale di Franco Miccichè.

La tentazione più forte è al momento quella di rinviare ogni decisione a dopo le festività, ma è difficile pensare che panettoni e pandori possano chiarire davvero le idee alla politica locale.

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