Covid-19, gli imprenditori turistico-alberghiero a Musumeci: “dichiarare lo stato di crisi”
Una rappresentanza di imprenditori operanti in provincia di Agrigento nel settore turistico-alberghiero, che in questo periodo di emergenza ha dovuto chiudere i battenti delle loro attività, hanno scritto una lettera al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumci, ai deputati nazionali e regionali eletti in provincia di Agrigento, ai Sindaci, per chiedere aiuti concreti per far […]
Una rappresentanza di imprenditori operanti in provincia di
Agrigento nel settore turistico-alberghiero, che in questo periodo di emergenza ha dovuto chiudere i battenti delle loro attività, hanno scritto una lettera al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumci, ai deputati nazionali e regionali eletti in provincia di Agrigento, ai Sindaci, per chiedere aiuti concreti per far ripartire il settore turistico.
“A circa cinquanta giorni dalla serrata dell’ 11 Marzo, scrivono gli imprenditori, poco di concreto è stato fatto per sostenere le nostre attività. Siamo stati costretti a chiudere ed a stare a casa al fine di contenere il contagio inerente il Covid-19. Alcuni di noi già, responsabilmente,
anticipando un provvedimento normativo, in data 9 Marzo avevano sospeso la loro attività. Nonostante gli annunci, i proclami, le possibili soluzioni per fronteggiare una crisi senza precedenti, riteniamo che le misure ad oggi adottate siano insufficienti. Gli alberghi, i ristoranti, le pizzerie, i bar, i pub, i parchi acquatici e di divertimento, gli agriturismi, le pasticcerie, le rosticcerie e tutte le attività annesse e connesse al
macro settore turistico-ricettivo e dei servizi extralberghieri , rischiano seriamente la loro sopravvivenza.
Senza volerci dilungare in proclami, continuano, ma volendo solamente ribadire l’importanza di un settore strategico e trainante per l’intera isola, oltre che per la provincia di Agrigento, riteniamo insufficienti le misure di sostegno alle imprese del settore. Nella consapevolezza di essere a rischio non solo le nostre aziende, ma anche migliaia di posti di lavoro diretti ed indiretti, CHIEDIAMO
-CONTRIBUTO ZERO BUROCRAZIA
L’erogazione di un bonus a fondo perduto a “burocrazia zero” per il
mantenimento della attività, finalizzato prioritariamente a sostenere il
pagamento di utenze, canoni di locazione, ed altri costi di gestione. Tale
contributo a nostro avviso dovrebbe essere erogato in tempi rapidi dietro
compilazione di una semplice istanza con allegata visura camerale ed ultima dichiarazione Iva. Tramite gli Enti locali in pochi giorni potreste garantire erogazione contributo;
-SOSPENSIONE DISTACCHI UTENZE
La proroga fino al 31 Luglio del distacco di utenze essenziali, quale luce,
gas ed acqua, con eventuale rateizzazione del debito complessivo fino a 10 rate mensili. Ad oggi la sospensione è limitata fino al 3 Maggio;
GARANZIA REGIONALE ED EROGAZIONE DIRETTA DAI COMUNI O
DA IRFIS La concessione di una garanzia regionale sui mutui. Rappresentiamo che già alcune imprese hanno avuto il diniego dalla propria banca ad accedere al prestito di 25.000 euro garantito al 100% dal Fondo di Garanzia statale ex
L.662/96. Segnaliamo inoltre che già un collega si sia suicidato; pertanto
vorremmo scongiurare altri casi. Tramite istituti di credito quale Irfis o
direttamente tramite gli Enti locali in pochi giorni potreste garantire erogazione del prestito;
-MODALITA’ DI RIAVVIO ATTIVITA’
La riapertura delle attività in tempi ormai brevi, vista la curva
epidemiologica dei contagi in Sicilia, con un trend che fa ben sperare, in
assoluta condizione di normalità. Infatti, anche a perdere una o due
settimane, riteniamo che misure restrittive delle modalità di somministrazione (dei posti a sedere, della disposizione delle sdraio, degli accessi in genere degli utenti) siano assolutamente penalizzanti per le nostre aziende, non consentendo di coprire i costi di produzione e di mantenere i livelli occupazionali richiesti.
RAPIDITA’ EROGAZIONE CIG
Interventi al fine di accelerare l’erogazione della Cassa integrazione
guadagni, che ad oggi in pochissimi casi è stata erogata. Inoltre eventuale
anticipazioni della banche in tal senso sono solo burocratizzazioni che
allungano ulteriormente i tempi. Occorre chiaramente prorogare la CIG
almeno a 13/15 settimane in quanto già nove sono quasi in fase di ultimazione.
DICHIARARE LO STATO DI CRISI PER IL COMPARTO TURISTICO
Come già fatto per il comparto agricoltura e pesca, filiera agroalimentare ed agrituristica, lo stato di crisi va dichiarato espressamente anche per il settore turistico ricettivo e per quello dei servizi extra-alberghieri, prevedendo sospensioni di pagamenti vari (rate mutui, contributi, imposte regionali) senza lasciare a banche o ad enti vari discrezionalità nella lettura delle norme, come sta accadendo per la normativa nazionale.