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Dieci curiosità su Wimbledon, il torneo di tennis più antico del mondo

Wimbledon attira ogni anno più di mezzo milione di fan: non sorprende che la merce voli letteralmente via dagli scaffali.

Pubblicato 2 settimane fa

Negli ultimi anni, anche il prestigioso torneo di Wimbledon si è dovuto allineare alle vicende che hanno interessato tutto il mondo: nel 2020 è stato cancellato e nel 2021 si è tenuto con il distanziamento sociale, per poi tornare nel 2022.

L’edizione 2024, tra le varie anticipazioni (anche piuttosto spiacevoli), è attesa per il 1° luglio e durerà fino al 14 luglio. Mentre aspettiamo, perché non ripercorrere le scorse edizioni, per ribadire tutte le ragioni che rendono questo evento unico?

Ecco quindi dieci affascinanti curiosità su Wimbledon che probabilmente non conoscevi.

Wimbledon ha il primato per il più lungo incontro di tennis della storia…

Il 22 giugno 2010, quando John Isner e Nicolas Mahut si incontrarono al campo 18, non avevano idea che avrebbero disputato il match professionistico di tennis più lungo della storia di questo sport.

Il 24 giugno, dopo ben 11 ore e cinque minuti di gioco (spalmate su tre giorni), i due lasciarono il campo dopo un match di 183 game, con un punteggio di 6–4, 3–6, 6–7(7–9), 7–6(7–3), 70–68.

Questo incontro viene ricordato come “il match infinito”. Basti pensare che soltanto l’ultimo set è stato più lungo del match che deteneva il record precedente!

…ma anche per il maggior numero di ace

Per gli anglofoni, un ace è anche una delle carte che puoi ricevere durante una partita di video poker (l’asso), ma per noi indica solo una cosa: il servizio che tocca terra nell’apposita area senza toccare la rete né la racchetta o il corpo dell’avversario.

Il match Isner-Mahut, in tutte quelle ore, ha visto realizzarsi tantissimi ace, tanto da segnare due record anche qui: quello per il maggior numero di ace segnati da un solo giocatore in un solo game (113 per Isner) e 218 in un solo torneo.

Il tetto del Centre Court è costato 71 milioni di sterline

Per 132 anni, Wimbledon è stato alla mercé del tempo atmosferico, cosa non ideale per un evento all’aperto che si tiene nella piovosissima Londra.

Chiunque abbia seguito le varie edizioni ricorderà i giocatori correre a ripararsi mentre il personale si occupava di srotolare il telo antipioggia.

Tutto ciò è cambiato, in parte, con l’introduzione di un tetto retrattile semitrasparente, avvenuta nel 2009. Composta al 100% di tessuto riciclabile, questa copertura è costata la sbalorditiva cifra di 71 milioni di sterline, ma ha fatto sì che si potesse ovviare al problema della pioggia.

Otto anni dopo, è stato coperto anche il campo numero 1, a un costo simile.

La sponsorizzazione più longeva di sempre

Slazenger e Wimbledon vanno proprio a braccetto. L’azienda di articoli sportivi fornisce palline da tennis per il torneo dal 1902: si tratta del contratto più longevo di sempre in questo settore.

La Slazenger è poi entrata nel mercato di vari altri sport, come golf e cricket. Questa collaborazione è uno degli esempi di come la sponsorizzazione possa fare bene alle aziende.

Nel corso del torneo vengono utilizzate 53.000 palline

Per la felicità della Slazenger, a Wimbledon viene utilizzato un numero di palline enorme.

Le famose sfere gialle vengono fornite direttamente ai giocatori all’interno di tubi da tre dopo essere state conservate a una temperatura di 68 gradi Fahrenheit (20 °C). Dopo l’utilizzo, queste palline vengono vendute al pubblico al costo di  2.50 sterline e gli introiti vanno alla Wimbledon Foundation.

Le palline sono gialle solo dal 1986. Prima erano infatti bianche, com’è possibile notare guardando i video della famosa vittoria di un giovane Boris Becker nel 1985.

Wimbledon comporta la più massiccia operazione annuale di catering in un evento sportivo in Europa

Per assicurare cibo e bevande alla folla accorsa per il torneo, si mette all’opera uno staff formato da oltre 3000 persone, con un’organizzazione precisissima.

Ecco alcuni numeri relativi a una delle ultime edizioni:

– 18.061 porzioni di fish and chips

– 6147 porzioni di pasta per chi gareggia

– 4242 porzioni di sushi per chi gareggia

– 276.291 bicchieri di Pimm’s

– 64.703 gelati

– 191.930 porzioni di fragole

– 234.416 pasti serviti durante tutto il torneo

Sono numeri impressionante. D’altronde, si tratta del più grande catering in Europa per eventi di questo genere.

L’erba viene mantenuta alla lunghezza ottimale di 8 mm

Essendo che l’azione si svolge sull’erba, a Wimbledon la cura del prato è molto importante.

È risaputo che questo aspetto può fare la differenza tra un torneo buono e cattivo, pertanto viene attenzionato fino ai minimi dettagli.

Il personale deve mantenere un’altezza dell’erba pari a 8 mm esatti: se appena più alta, infatti, comincerebbe a ostacolare la pallina; se più corta, invece, sortirebbe l’effetto opposto.

Si tratta di segale, conosciuta per la sua resistenza.

Wimbledon “assume” una poiana per tenere lontani i piccioni

La poiana Rufus visita Wimbledon appena un’ora al giorno durante il torneo, ma ha un ruolo fondamentale.

Pattugliando i campi tra le 9 e le 10 ogni giorno, funge da deterrente per i piccioni del posto che vorrebbero appollaiarsi lì. Senza Rufus, i piccioni potrebbero infastidire i visitatori e sporcare i campi con i loro escrementi.

Negli ultimi anni, grazie anche ai social media, Rufus è diventata una star e vanta anche un discreto numero di follower!

Ogni anno, viene venduto mezzo milione di articoli di merchandising

Wimbledon attira ogni anno più di mezzo milione di fan: non sorprende che la merce voli letteralmente via dagli scaffali.

In media, viene venduto un articolo per ogni persona. Ogni anno vengono fatti fuori quasi 15.000 polsini e più di 27.000 asciugamani personalizzati.

La regina Elisabetta II ha assistito solo quattro volte

Durante i suoi settant’anni di regno, la regina Elisabetta è stata a Wimbledon quattro volte: nel 1957, nel 1962, nel 1977 e nel 2010. In quest’ultima circostanza, Andy Murray e Roger Federer hanno scelto di inchinarsi a lei prima della partita, nonostante questa pratica fosse stata abolita dal protocollo alcuni anni prima.

Se consideriamo il fatto che è stata presidente dell’All England Lawn Tennis Club fino al 2016 (anno in cui ha lasciato il ruolo a favore di Kate), la regina Elisabetta ha assistito all’evento veramente di rado.

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