Sciacca

La vicenda del biodigestore di Sciacca del Gruppo Moncada finisce all’attenzione del parlamento regionale

Il Gruppo Moncada continua a sostenere le proprie tesi rispondendo alle sollecitazioni che arrivano dal Libero Consorzio di Agrigento sulla vicenda del biodigestore nello stabilimento Kronion. Intanto, cresce l’attesa per la riunione di giovedì, a Palermo, all’Assemblea Regionale Siciliana, delle Commissioni Attività produttive, Ambiente Territorio e Mobilità e Salute, Servizi sociali e Sanitari dell’Assemblea Regionale […]

Pubblicato 5 anni fa

Il
Gruppo Moncada continua a sostenere le proprie tesi rispondendo alle
sollecitazioni che arrivano dal Libero Consorzio di Agrigento sulla
vicenda del biodigestore nello stabilimento Kronion. Intanto, cresce
l’attesa per la riunione di giovedì, a Palermo, all’Assemblea
Regionale Siciliana, delle
Commissioni Attività produttive, Ambiente Territorio e Mobilità e
Salute, Servizi sociali e Sanitari dell’Assemblea Regionale
Siciliana. In quella occasione verranno prese in esame e valutate le
presunte conseguenze pericolose, in termini di inquinamento, che
potrebbero scaturire dalla distilleria/biodigestore che la società
My Ethanol di Porto Empedocle intende realizzare a Sciacca, nell’ex
stabilimento enologico Kronion. A questa riunione, stimolata
dall’interesse del Sindaco di Montevago, nonché Presidente della
commissione regionale Sanità, Margherita La Rocca Ruvolo, hanno
chiesto in tanti di partecipare. In primo luogo il comitato di
contrada Piana Scunchipani, che ha sollevato per primo la questione,
poi il comune di Sciacca, con la sua consulente Patrizia Livreri,
fortemente contrario all’impianto anche se coinvolto nel rilascio di
precedenti autorizzazioni. Poi le organizzazioni professionali
agricole, anche loro preoccupate per i possibili danni per gli
imprenditori agricoli della zona costretti a convivere con un
impianto che potrebbe pregiudicare le loro coltivazioni. Infine, la
sorpresa, l’associazione ambientalista Legambiente Sicilia che
ritiene che l’impianto non vada pregiudizialmente osteggiato, bensì
incoraggiato, considerato che, secondo il suo punto di vista, è
volto a produrre energia pulita in grado di valorizzare risorse già
presenti sul territorio, incrociando le esigenze di imprese agricole,
famiglie, attività produttive e commerciali. Inoltre, la
distilleria, a seguito dei processi produttivi autorizzati, sempre
secondo Legambiente, sarà in grado di ricavare concime agricolo e
biogas che sarà reimmesso in rete per la distribuzione, chiudendo,
così, un ciclo produttivo virtuoso quale quello della produzione di
energia pulita proveniente dalla lavorazione di prodotti agricoli.
Inoltre, l’impianto non costituirebbe una minaccia per la salute
dei residenti in quanto il processo di biodigestione avverrebbe in
fase anaerobica, senza, quindi, esalazioni maleodoranti nell’ambiente
circostante. Di parere completamente opposto la professoressa
universitaria Patrizia Livreri, pesantemente attaccata dalla My
Ethanol che non manca, nelle sue lettere inviate al Libero Consorzio
di Comuni della Provincia e al Comune di Sciacca, di sottolineare la
falsità delle considerazioni fatte nella sua breve relazione
presentata dalla consulente al comune. Vedremo come sarà affrontata
la questione, giovedì prossimo a Palermo.

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