Laterzi Akragas, le associazioni chiedono altre precauzioni per diminuire l’inquinamento
L’associazione Legambiente Circolo Rabat di Agrigento, l’associazione Tierra Techo Trabajo, gli Attivisti con le stelle per Agrigento e alcuni cittadini, hanno chiesto all’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, al Sindaco del Comune di Agrigento, all’ARPA, al settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, chiedono in una lettera di assumere ulteriori precauzioni per diminuire le […]
L’associazione Legambiente Circolo Rabat di Agrigento, l’associazione Tierra Techo Trabajo, gli Attivisti con le stelle per Agrigento e alcuni cittadini, hanno chiesto all’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, al Sindaco del Comune di Agrigento, all’ARPA, al settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, chiedono in una lettera di assumere ulteriori precauzioni per diminuire le molestie nei confronti dei cittadini da parte della ditta Laterizi Akragas e dei fumi di fabbrica che inquinano l’aria.
Nella lettera si chiede l’inclusione tra i soggetti indicati nello studio ambientale come “recettori sensibili” delle attività abitative, agricole e di allevamento limitrofe all’insediamento industriale, che sebbene di insorgenza postuma, ormai insistono da più tempo nello stesso territorio e necessitano di essere tutelate alla stregua dell’insediamento industriale oggetto della richiesta autorizzativa; Maggiori rassicurazioni rispetto alle immissioni in atmosfera dei microinquinanti, che proprio per le caratteristiche chimico/fisiche sono da considerarsi nocivi per la salute umana e per l’ambiente; e pertanto richiedono l’evidenza di campionamenti e analisi effettuate con metodi accreditati atti a dimostrare tale livello secondario di significatività; L’aggiunta dunque, in via precauzionale, al piano di monitoraggio e controllo della determinazione dei microinquinanti (PCDD – diossine, PCDF- policlorodibenzofurani e PCB- policlorobifenili) con metodo normato UNI EN 1948/EPA 1613 (comprensivo di campionamento). Si chiede altresì una migliore programmazione delle attività produttive nei mesi primaverili/estivi, considerata l’attività annuale di 4 mesi/anno come dichiarato dall’organizzazione, al fine di ridurre l’attività di accumulo dei fumi e vapori causati dal fenomeno di inversione termica che causano difficoltà visive e veicolari ai residenti; che l’organizzazione applichi e mantenga attivo un sistema di ecogestione secondo quanto stabilito dal Reg. CE n.1221/2009 al fine di mantenere un dialogo aperto con il pubblico mantenendo aggiornata una Dichiarazione Ambientale in cui sono riportate informazioni e dati salienti dell’organizzazione in merito ai suoi aspetti e impatti ambientali.
Inoltre Legambiente Circolo Rabat ha chiesto di essere invitata a partecipare alla Conferenza di servizio del prossimo 5 marzo.