Nuovo brano di Peppe Calabrese dedicato agli uomini
Il cantautore intende mettere in evidenza alcuni aspetti che attraversano la storia degli uomini: l'egoismo, l'avidità, l'arroganza e la prepotenza
Peppe Calabrese – cantautore, interprete e cultore della tradizione popolare della nostra Isola –
dopo il cd dal titolo “Mari Matri”, presenta, in lingua siciliana, il suo nuovo singolo dal titolo “Si lu munnu…” con omonimo videoclip. Con questo brano musicale, Calabrese, intende mettere in evidenza alcuni aspetti che attraversano la storia degli uomini: l’egoismo, l’avidità, l’arroganza e la prepotenza che portano alla violenza e alla sopraffazione e che si traducono nella indifferenza e nell’ingiustizia verso i deboli per poi sfociare perfino nella guerra.
Il primo verso della canzone recita: “Si lu munuu nun fossi fattu d’intentu, nuddu ci dicissi na priera a un Santu…”.
I l brano, pur riferendosi all’universalità degli uomini, prende spunto dalla tradizione popolare isolana, specie in quella religiosa, in cui il tornaconto personale, nulla togliendo alla generosità e
alla ecletticità del popolo siciliano ne rappresenta uno degli aspetti caratteriali. Autorevoli scrittori siciliani, hanno trattato questo argomento, Leonardo Sciascia ad esempio, nel saggio introduttivo al volume “Feste religiose in Sicilia”, descrive il rapporto dei siciliani con la religione, sottolineando «il crudo carattere di un patto tra l’uomo e il suo patrono celeste…» in cui l’uomo si impegna a fare una penitenza o ad elargire dei doni per ottenere una grazia. Cosìpure Nino Martoglio che nella sua commedia teatrale “San Giuvanni decullatu“, mette in lucequesto stretto rapporto tra l’uomo ed il santo patrono.Per comprendere meglio questo rapporto ci viene in soccorso un episodio legato alla Patrona diPalermo, Santa Rosalia, che, secondo la leggenda, nel 1624 divenne Patrona della città perchéliberò Palermo dalla peste sostituendo così la precedente patrona Santa Cristina.
Nel brano musicale “Si lu munnu…”, vengono segnalati anche gli effetti del riscaldamento globale, sempre più visibili e di forte impatto nella quotidianità della nostra vita e attribuibili alle attività
umane in ragione del profitto per il quale viene abbandonata qualsiasi politica di reale tutela
ambientale.
Il canto popolare ha sempre svolto nella vita sociale e culturale della Sicilia un ruolo fondamentale, fungendo da mezzo di comunicazione, espressione di identità e strumento di socializzazione. I canti popolari, tramandati oralmente di generazione in generazione, hanno documentato la storia, le credenze e le pratiche sociali della Sicilia La canzone – come del resto gran parte della produzione musicale della tradizione popolare – rappresenta al contempo un mezzo di denuncia e di protesta per mettere in luce problemi sociali e politici.
Ala realizzazione del brano hanno collaborato: violino Luigi Amico, chitarre, laud, tres Osvaldo Rizzo, arrangiamenti, fisarmonica, piano e percussioni Graziano Mossuto, in collaborazione con la Jarathstudio riprese e montaggio Graziano Mossuto.