Uccise la moglie e fece sparire il corpo: condannato all’ergastolo

La Corte d’Assise di Caltanissetta ha condannato all’ergastolo Vincenzo Scudera, 58 anni, originario di Gela, accusato di avere ucciso la moglie e di averne nascosto il cadavere che non e’ stato mai trovato. L’omicidio di Rosaria Palmeri risale al 1987 e a riaprire il caso nel 2014, dopo 27 anni dalla scomparsa della vittima, furono i carabinieri coordinati dalla Procura di Gela. L’uomo all’epoca denuncio’ la scomparsa della moglie sostenendo che si era allontanata volontariamente. La Corte ha anche condannato l’imputato a risarcire le parti civili. La vittima all’epoca aveva soli 22 anni, casalinga, madre di un figlio di 6 anni. Dopo la sua scomparsa, il marito, considerato vicino agli stiddari di Riesi, non presento’ nessuna denuncia, neanche dietro sollecitazione della madre della vittima. Sullo sfondo una storia passionale. Si scopri’ che l’uomo, aveva intrecciato una relazione sentimentale con la cugina della coniuge, tant’e’ che i due, dopo otto mesi dalla scomparsa della donna, andarono a vivere insieme per poi sposarsi. Rosaria, prima di essere uccisa, avrebbe scoperto quella relazione, grazie ad una lettera che la cugina invio’ al suo amante, all’epoca in carcere, e ad una collana d’oro che pensava fosse un regalo per lei e che poi invece vide addosso proprio alla cugina. A far riaprire il caso, il figlio della coppia, Liborio, a cui la nonna confido’ lo sfogo della sorella dell’assassino, e le dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia.