Agrigento

Lampedusa, identificati i 48 migranti. Casarini: “Salviamo vite. Il resto non conta”

Sono stati identificati i 48 migranti della Mare Jonio sbarcati ieri sera a Lampedusa, che hanno trascorso la loro prima notte nell’hotspot Si tratta di 35 uomini di cui uno dal Camerun; 5 dal Gambia; 8 dalla Guinea; 9 dalla Nigeria; 12 dal Senegal. Tra questi è compreso il gambiano sceso a terra per primo per le […]

Pubblicato 6 anni fa

Sono stati identificati i 48 migranti della Mare Jonio sbarcati ieri sera a Lampedusa, che hanno trascorso la loro prima notte nell’hotspot Si tratta di 35 uomini di cui uno dal Camerun; 5 dal Gambia; 8 dalla Guinea; 9 dalla Nigeria; 12 dal Senegal. Tra questi è compreso il gambiano sceso a terra per primo per le precarie condizioni fisiche. E poi ci sono 15 minori di cui 1 arriva dal Benin; 1 dal Camerun; 2 dal Gambia; 9 dalla Guinea; 2 dal Senegal.

La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Già da ieri sera, la Guardia di finanza fino a notte ha sentito il comandante Pietro Marrone, e poi l’armatore Beppe Caccia. Si continuano a sentire persone informate, compreso il capo missione Luca Casarini.

Ci preoccupiamo di salvare vite. Non abbiamo violato alcuna legge. Le convenzioni internazionali stabiliscono che i naufraghi debbano essere accompagnati verso un porto sicuro, e noi lo abbiamo fatto. L’unica cosa che mi interessava era che queste persone arrivassero a toccare terra in un luogo sicuro. E ce l’abbiamo fatta. Il resto adesso non conta”. Queste le parole di Luca Casarini, capo-missione della Mare Jonio.

Entro domani sera la procura dovra’ decidere se convalidare il sequestro. Al vaglio degli inquirenti, in particolare, i contenuti delle comunicazioni via radio fra la Guardia di finanza che aveva intimato l’alt, chiedendo di non avvicinarsi al porto di Lampedusa, e il comandante dell’imbarcazione che ha disobbedito, decidendo di proseguire, a suo dire per questioni di sicurezza, per mantenere in assetto la nave in un mare fortemente agitato con onde alte. Verificata anche la ‘catena di comando istituzionale’, dal ministero dell’Interno alle forze dell’ordine intervenute intimando l’arresto dei motori alla nave di soccorso battente bandiera italiana. 

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