Lucca Sicula, fucilata al collo per un agricoltore ritenuto vicino al boss Falsone
Era riuscito ad evitare di un soffio la cattura per mafia ma ieri non è riuscito a schivare una micidiale fucilata che lo ha raggiunto al collo uccidendolo sul colpo. Vincenzo Gaspare Corvo, ufficialmente incensurato, ha avuto un passato non troppo lontano “complicato”. Gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo – l’allora procuratore aggiunto […]
Era riuscito ad evitare di un soffio la cattura per mafia ma ieri non è riuscito a schivare una micidiale fucilata che lo ha raggiunto al collo uccidendolo sul colpo.
Vincenzo Gaspare Corvo, ufficialmente incensurato, ha avuto un passato non troppo lontano “complicato”. Gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo – l’allora procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai pm Giuseppe Fici, Rita Fulantelli e Fernando Asaro – ne avevano chiesto la cattura nell’ambito della maxi operazione antimafia “Maginot” che nel 2011 fece terra bruciata intorno al boss, e capo indiscusso di Cosa Nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, catturato pochi mesi prima dopo una interminabile latitanza a Marsiglia.
Il gip Morosini però aveva rigettato la richiesta di misura cautelare per mancanza di prove. A distanza di quasi un decennio qualcuno ha deciso di regolare i conti con Vincenzo Corvo.

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