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L’Italia torna tra record, giovani e futuro

La nazionale giocherà il prossimo incontro ufficiale, valido per la Nations League il 6 ottobre a San Siro contro la Spagna.

Pubblicato 4 anni fa

L’Italia ha concluso il trittico di qualificazione al Mondiale qatariota con una rotonda vittoria sulla malcapitata Lituania: un risultato senza dubbio positivo per come è avvenuto che ci fa guardare con fiducia alle due partite che restano del girone. Nonostante i pareggi in Svizzera e soprattutto in casa con la Bulgaria siano stati in parte deludenti, gli Azzurri conservano un buon margine e hanno il destino nelle proprie mani dato che il 12 novembre all’Olimpico si giocherà lo scontro diretto con gli elvetici che stabilirà probabilmente chi salirà in testa alla classifica del gruppo.

Chi si aspettava una Nazionale fin da subito spumeggiante forse non ricorda che solitamente le selezioni che vengono da un torneo esaltante come è stato il nostro all’Europeo fanno fatica ad imporsi subito ad alti livelli negli incontri che seguono. Nel 2006, infatti, pareggiammo 1-1 a Napoli con la Lituania subito dopo il Mondiale tedesco; la Croazia successivamente alla finale iridata perse 6-0 con la Spagna… Gli esempi si sprecano. Non è facile mantenere alta la concentrazione e anche incontri contro avversarie di livello inferiore come la Bulgaria possono mettere in difficoltà.

Quello che si è visto in questa settimana internazionale, però, è che sia a livello motivazionale sia a livello tecnico l’Italia è futuribile. Vi sono molti giocatori assenti da Euro 2020 o che nel torneo non hanno avuto grande spazio che scalpitano per far parte in pianta stabile dell’undici titolare e che al prossimo Mondiale, e al prossimo Europeo, ci faranno divertire. Si pensi ad esempio a Kean, a Raspadori (quest’estate impiegato soltanto per una manciata di minuti), a Zaniolo (se gli infortuni non lo perseguiteranno ancora), a Scamacca. E a diversi altri, pronti a prendere le redini della vecchia guardia e affamati di successi.

La vittoria sulla Lituania, data per certa anche dai pronostici di calcio di Sportytrader che avevano suggerito il segno 1 e almeno quattro reti, non è ovviamente indicativa della competitività internazionale dei “nuovi arrivati”. D’altra parta i baltici possono mettere in campo una selezione che nella piramide calcistica italiana competerebbe in Serie C (l’attaccante titolare Dubickas gioca nel Piacenza) e sicuramente la differenza tecnica si è fatta sentire. Ecco perché difficilmente Raspadori & Co. avranno possibilità di giocare da titolari nelle rimanenti gare del girone e nella prossima Nations League. Tuttavia non sempre si affronta la Spagna o l’Inghilterra e Mancini saprà trovare spazio per le nuove leve. Agli Europei gli Azzurri hanno mostrato un grande livello di affiatamento, soprattutto in virtù della preparazione avvenuta durante le qualificazioni, con un gruppo e un modulo stabili. Anche se le avversarie erano di livello inferiore (Grecia, Armenia, Bosnia…).

A proposito di Spagna: contro gli Iberici si giocherà il prossimo incontro ufficiale, valido per la Nations League il 6 ottobre a San Siro. Qualsiasi sia il risultato, l’Italia ha con questi due ultimi pareggi e la vittoria di Reggio Emilia battuto il record di risultati positivi consecutivi di sempre da parte di una Nazionale. I numeri contano poco senza i risultati: ma sette di queste trentasette partite ci hanno portato in dote un Europeo, e dobbiamo ancora rendercene conto del tutto.

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