Sindaci siciliani manifestano a Roma: “Impedire collasso dei comuni”
Diversi sindaci della provincia di Agrigento a Roma per chiedere al governo nazionale provvedimenti normativi
Oggi i sindaci siciliani manifestano a Roma per chiedere al governo nazionale provvedimenti normativi urgenti per porre rimedio alla crisi finanziaria e di personale che riguarda i comuni siciliani, che necessitano di professionalita’ e figure apicali che possano gestire gli uffici anche in relazione alle risorse messe a disposizione dalla programmazione 2021-2027 e dal Pnrr. Una vertenza aperta in cui sono anche gli oltre 5.500 istruttori che mancano, i 3.500 funzionari e un elevato numero di dirigenti di cui c’e’ bisogno. I principali settori in cui si registrano le carenze piu’ significative di personale sono area amministrativa, demografica, affari generali e ausiliari, statistica; area economico finanziaria e tributi; area tecnica, lavori pubblici, urbanistica, manutentiva. Le restanti carenze d’organico riguardano invece le aree di informatica, ambiente, scuole e formazione, servizi culturali e turistici, servizi sociali e polizia municipale.
“Le criticità finanziarie e gestionali dei comuni nella maggior parte tra l’altro in assoluta carenza di figure professionali in organico sono insostenibili e possono essere risolte soltanto con un’azione di sistema che coinvolga tutti i livelli, politici e istituzionali, regionali e nazionali.
In queste condizioni per i Sindaci è impossibile erogare i servizi a cittadini e imprese, e questa situazione non potrà che peggiorare nei prossimi mesi in vista dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).” Lo sostiene Francesca Cacciatore presidente Regionale di Ali Auronomie Locali e Sindaco di S. Setefano Quisquina.
La gravita’ della situazione contingente che i comuni rappresenteranno al governo, e’ tale per cui si evidenzia come a oggi solo 152 comuni siciliani abbiano approvato i bilanci di previsione, appena 74 il consuntivo 2020 e che questi numeri si sommano ai circa 100 comuni in dissesto, sotto piano di riequilibrio finanziario e/o strutturalmente deficitari.
“Se lo scorso anno i Comuni siciliani sono riusciti a tamponare le difficolta’ grazie agli aiuti pervenuti dallo Stato e dalla Regione con i ristori derivanti dalle minori entrate a causa dall’emergenza Covid – dice il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – quest’anno raggiungere il pareggio di bilancio sta risultando estremamente problematico per quasi tutte le amministrazioni isolane, nelle quali si rileva una diffusa preoccupazione che senza un intervento concreto da parte dello Stato nella direzione delle proposte che gli amministratori andranno a formulare a Roma, non si riesca a chiudere i bilanci. Inoltre, i principi del federalismo fiscale che si declinano al meridione hanno prodotto una elevata sperequazione socio-economica rispetto al nord Italia che, invece, puo’ contare su una solidita’ strutturale dei propri bilanci”.