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Cuffaro e il sospetto di essere intercettato: “Controlla tutto.. su questa macchina non ci salgo più”

L’ex governatore quando scopre che una delle auto che utilizza è dell’imprenditore Capizzi (indagato ad Agrigento per la rete idrica) chiede ad un amico di farla bonificare da eventuali cimici e poi esclama: “Non ci salgo più”

Pubblicato 1 ora fa

Che l’aria intorno a lui si fosse fatta “pesante” probabilmente lo aveva intuito. E questo non soltanto grazie alle “soffiate” di un tenente colonnello dei carabinieri o di un ex poliziotto che lo stesso Cuffaro definisce uno “molto in alto buttato nei servizi segreti”. “Tu parli assai al telefono…capisci bene che ti hanno ascoltato” era stato l’ammonimento all’ex governatore. Per la procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia non ci sono dubbi sull’esistenza di un “comitato di affari” in grado di incidere su nomine e appalti pubblici e condizionare l’azione politica dell’intera Regione. 

E la presunta associazione, in quanto tale, avrebbe messo in atto strategie di occultamento delle sedi, dei mezzi a disposizione per eludere possibili investigazioni. Negli incontri, ad esempio, erano praticamente vietati i cellulari. Le conversazioni telefoniche erano brevi. In molti casi il telefono veniva spento o lasciato in un’altra stanza. Il 2 luglio 2024, ad esempio, c’è un incontro tra Cuffaro, il deputato Carmelo Pace e il direttore del Consorzio di Bonifica Tomasino. L’ex governatore invita il suo capogruppo: “Carmè posa il telefono, vai a metterlo là dentro”

Per la procura di Palermo un altro elemento di sospetto è rappresentato dall’utilizzo di diverse auto per gli spostamenti. Alcuni di questi veicoli sono intercettati e proprio questa attività di intercettazione sulle auto porta alla luce conversazioni telefoniche non registrate dal flusso telefonico oggetto di monitoraggio. Il 21 ottobre 2024 l’ex presidente della Regione contatta una persona di fiducia e lo invita a “bonificare” l’auto da lui utilizzata in quel momento. Si tratta di un veicolo di proprietà della società dell’imprenditore Capizzi (indagato ad Agrigento nella maxi inchiesta sulla rete idrica). Cuffaro è preoccupato perchè sa che Capizzi è stato oggetto di diverse indagini e così chiede al suo amico di portare l’auto presso un’autofficine di fiducia per un controllo: “Sportelli..minchiate..cosa..controlla tutto..”. E ancora: “Che voglio fare.. vieni qua.. la macchina c’avi Cannia non è sua è di chiddu Capizzi…e io sopra questa macchina non ci voglio salire più..”

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Grandangolo Settimanale N. 40 - pagina 1

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