Tributi non pagati, scatta il pignoramento sui conti correnti nei confronti di 1.400 cittadini
Il sindaco Miccichè però chiarisce: “Stiamo verificando i casi segnalati in cui i conti sarebbero stati bloccati integralmente”
Il Comune di Agrigento ha scelto di procedere alla riscossione diretta dei tributi non pagati dai cittadini a partire dal 2016. Negli ultimi giorni sono state diverse le segnalazioni di persone che si sono viste pignorate direttamente sul conto corrente la somma (o parte) finora non pagata. Le modalità operative, come precisa adesso il Comune con una nota, dipendono dalle banche. Per questo motivo il sindaco Franco Miccichè è intervenuto sulla vicenda: “Comprendiamo le difficoltà di molte famiglie agrigentine e siamo consapevoli che la riscossione dei tributi, quando arriva dopo anni di silenzio o di disguidi, possa rappresentare un momento difficile. Ma è necessario distinguere tra le scelte amministrative del Comune e le modalità operative delle banche o di altri terzi pignorati. Il Comune di Agrigento, come già chiarito nei giorni scorsi, ha scelto di procedere alla riscossione diretta dei tributi non pagati, nel pieno rispetto della legge, per recuperare somme che appartengono alla collettività. Parliamo di circa 12 milioni di euro di mancati incassi risalenti al 2016, di cui solo un milione è stato finora recuperato. Per questo sono stati emessi 8.000 avvisi di pagamento, regolarmente notificati per il 95%, e solo 1.400 di questi hanno dato luogo, dopo tutte le procedure previste, all’attivazione di pignoramenti. Si tratta dunque di azioni mirate e proporzionate, non di una campagna indiscriminata. Il percorso di recupero proseguirà gradualmente per le annualità successive, nell’interesse della città e della correttezza fiscale. Tuttavia, nessuno deve essere lasciato solo nelle difficoltà.
Per questo l’Amministrazione comunale – si legge nella nota – “sta verificando i casi segnalati in cui i conti sarebbero stati bloccati integralmente; chiederà agli istituti di credito di attenersi rigorosamente ai limiti di legge che tutelano stipendi, pensioni e assegni di invalidità; attraverso gli uffici competenti, favorirà la sospensione temporanea o la rateizzazione nei casi di comprovata fragilità sociale. È importante ricordare che: nessun pignoramento può colpire il “minimo vitale”, cioè la parte di pensione o stipendio indispensabile alla sopravvivenza; nessuna azione viene avviata senza preavviso: ogni cittadino riceve prima l’avviso di accertamento e il sollecito di pagamento; le notifiche sono tracciate e verificabili, e chi ritiene di non aver ricevuto correttamente un atto può chiedere chiarimenti e copia presso l’Ufficio Tributi.”


