Migranti morti di sete durante traversata, convalidato fermo 4 scafisti
Cinque i cadaveri rinvenuti
Convalidati i fermi di quattro dei cinque presunti scafisti sbarcati a Messina domenica scorsa insieme a un gruppo di migranti: in tutto 179, oltre a cinque cadaveri. Contestate le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro delitto. Si tratta di cinque egiziani di tra i 21 ed i 28 anni che sono comparsi davanti al gip Tiziana Leanza.
La maggior parte di loro ha risposto respingendo le accuse alla presenza degli avvocati Antonino Centorrino, Rosetta Carcione, Francesco Cardaci, Andrea Caristi, Eleonora Caruso. Il gip ha disposto la custodia in carcere per quattro, mentre un ventiquattrenne difeso, dall’avvocato Centorrino, e’ tornato libero.
Sara’ conferito giovedi’ l’incarico al medico legale per l’autopsia sui cinque cadaveri dei migranti morti durante la traversata a causa degli stenti, disidratati, con pochissimi acqua e cibo, sottoposti a percosse. Per stabilire le cause del decesso la procura di Messina ha disposto l’esame autoptico. Subito dopo lo sbarco, i migranti avevano raccontato agli investigatori la terribile traversata cominciata dalle coste libiche a bordo di un peschereccio nel quale erano stipate 674 persone, fatte sbarcare in diversi porti della Calabria e della Sicilia.
Hanno parlato di un viaggio in condizioni disumane, picchiati con cinghie e bastoni e con acqua e cibo razionati. Sarebbero stati costretti a spartirsi un bicchierino da caffe’ pieno d’acqua in dieci. Proprio per la mancanza di acqua potabile molti di loro hanno accusato dei malori e hanno raccontato di aver visto morire i loro compagni di viaggio per il caldo e la disidratazione.