Mafia

Mafia, Contrada ricorre in Cassazione e chiede un indennizzo maggiore 

Per ottenere un risarcimento superiore ai 285 mila euro che gli sono stati riconosciuti il 17 febbraio dalla Corte d'appello di Palermo

Pubblicato 3 anni fa

Bruno Contrada fa di nuovo ricorso in Cassazione per ottenere un risarcimento superiore ai 285 mila euro che gli sono stati riconosciuti il 17 febbraio dalla Corte d’appello di Palermo. Nell’impugnazione il legale dell’ex 007, l’avvocato Stefano Giordano, sostiene che la liquidazione solo parziale dell’ “indennizzo richiesto per l’ingiusta detenzione subita, per effetto della sentenza di condanna dichiarata illegittima dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”, e’ insufficiente rispetto al livello del danno patito da Contrada.

L’ex numero tre del Sisde fu condannato in Italia, con sentenza definitiva, a 10 anni, ma poi i giudici di Strasburgo ritennero il reato di concorso esterno in associazione mafiosa “non sufficientemente definito” all’epoca dei fatti attribuiti a Contrada. Fu cosi’ la Cassazione a stabilire che la condanna fosse “improduttiva di effetti” e la sentenza venne dichiarata “non eseguibile”. L’avvocato Giordano sostiene che la Corte d’appello adesso ha commesso “violazioni di legge e vizi motivazionali nei criteri seguiti per la quantificazione dell’indennizzo”.

I giudici cioe’ sarebbero “incorsi in errori giuridici di non lieve momento, che hanno privato il mio assistito del completo indennizzo dovuto per legge. Attendiamo adesso il responso della Corte di Cassazione, che auspichiamo arrivi nel piu’ breve tempo possibile, considerando le ingravescenti condizioni di salute del ricorrente”.

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