Giudiziaria

Il crollo al Viale della Vittoria, consulente della difesa: “Le travi del tetto erano deteriorate”

Il perito di parte ha dichiarato che il “crollo è avvenuto a causa del deterioramento delle travi del detto e non per il taglio del cornicione”

Pubblicato 2 anni fa

È ripreso ieri mattina, davanti il gup del tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, il procedimento scaturito dai due cedimenti che hanno interessato il Palazzo Liberty del Viale della Vittoria di Agrigento avvenuti il 18 ed il 30 settembre 2019. Quattro imputati sono già stati rinviati a giudizio: si tratta di Vincenzo Sinatra, Tito Cece, Giuseppe Nicotra e Cosimo Nicotra. Un quinto imputato – Giuseppe Bellia – ha scelto invece di essere giudicato con il rito abbreviato condizionato all’audizione di un consulente di parte.

Ed è stata proprio la testimonianza di quest’ultimo, l’ingegnere Giuseppe Giambanco, al centro dell’udienza di ieri. Il perito di parte ha dichiarato che il “crollo è avvenuto a causa del deterioramento delle travi del detto e non per il taglio del cornicione”. Una tesi diametralmente opposta a quella sostenuta dagli inquirenti.

Per la procura di Agrigento sarebbero state due le cause dei cedimenti: i lavori di costruzione dei solai di calpestio del piano quarto sottotetto risalenti agli anni 2007/2008 realizzati abusivamente e il maldestro taglio di un cornicione. Il sostituto procuratore Elenia Manno ha chiesto al tribunale la nomina di un consulente “terzo”. Intanto il giudice sentirà quello della procura, Luigi Palizzolo, il prossimo 13 novembre.

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