Messina

Sedicenne ucciso: ragazzo timido e studioso;  Sindaco: “I fermati già noti per altri reati”

Alcuni componenti della famiglia indagati per avere dato fuoco a caserma carabinieri

Pubblicato 4 ore fa

“La nostra comunità è sgomenta e incredula, è una vera tragedia. Io insegno a Nicosia e non conoscevo personalmente il giovane ucciso che andava a scuola a Troina (Enna), ma conosco la famiglia fatta di gente per bene e grandi lavoratori. Mi dicono che il figlio era un ragazzo timido, bravo e studioso”. Lo dice il sindaco di Capizzi (Messina) Leonardo Giuseppe Principato Trosso commentando l’omicidio del ragazzo di 16 anni, Giuseppe Di Dio, ucciso a colpi di pistola ieri sera davanti a un bar della piccola cittadina, che conta meno di 3 mila abitanti.

“Conosco la famiglia del presunto omicida, persone con diversi precedenti penali – aggiunge il sindaco – L’anno scorso alcuni componenti della famiglia sono stati indagati per avere dato fuoco alla caserma dei carabinieri, due giorni fa sono stati sottoposti a controlli perché sospettati di possedere armi. Ieri sera poteva essere una strage, quel bar è frequentato da molti ragazzini. I nostri carabinieri sono pochi e più volte ho chiesto al prefetto dei rinforzi. Proclamerò il lutto cittadino”.

“L’Istituto Ettore Majorana in lutto. “Ci stringiamo con profondo dolore attorno alla famiglia per la prematura scomparsa del nostro caro alunno, Giuseppe Di Dio. Ricorderemo per sempre il suo sorriso. Tutta la comunità scolastica partecipa al vostro lutto. Riposa in pace, Giuseppe”.

E’ il messaggio sulla pagina Fb dell’istituto di Troina (Enna) frequentato dal ragazzo di 16 anni assassinato ieri sera, a colpi di pistola, davanti a un bar di Capizzi, in provincia di Messina.

Scrive sui social il sindaco di Troina, Alfio Giachino sui social: “Sono certo di interpretare il sentimento diffuso dei miei concittadini che si stringono affettuosamente alla comunità della vicina Capizzi e alla famiglia del giovanissimo Giuseppe Di Dio, barbaramente ucciso ieri sera. Stamattina sono venuto a conoscenza che Giuseppe viaggiava tutti i giorni per Troina, dove frequentava il terzo anno del nostro istituto alberghiero. È successo a Capizzi, ma sarebbe potuto succedere in qualunque città. “Una degenerazione che, insieme ad una tristezza immane, ci lascia addosso un terribile senso di impotenza e di fallimento complessivo. Che Giuseppe possa riposare in pace”,

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