Il palasport di Porto Empedocle come struttura per migranti, scoppia la protesta dei commercianti
“Manderò i miei dipendenti a chiedere l'elemosina in via Roma, perché ho già dato incarico al mio consulente di chiudere l'attività", dichiara Alfonso Crapanzano, titolare dell'attività “Cotti a Forno”
A Porto Empedocle, alcuni commercianti della zona bassa della città hanno scatenato una protesta contro la decisione della Prefettura di sistemare temporaneamente nel palazzetto dello sport i migranti che arrivano da Lampedusa.
“Improvvisamente dopo 10 anni che la struttura è inagibile adesso può ospitare i migranti. Manderò i miei dipendenti a chiedere l’elemosina in via Roma, perché ho già dato incarico al mio consulente di chiudere l’attività”, dichiara Alfonso Crapanzano, titolare dell’attività “Cotti a Forno”.
La struttura concessa dal Comune alla Prefettura di Agrigento sarà una struttura temporanea per accogliere i migranti, ed entro una settimana verrà liberata, quando la Protezione civile regionale monterà tre tensostrutture all’interno dell’area portuale.
Al momento sono 1.100 i migranti presenti nell’area di transito creata, per le pre-identificazioni, al porto di Porto Empedocle. Per il pomeriggio, su disposizione della Prefettura di Agrigento, è previsto un trasferimento di 230 persone che verranno scortate dalla Polizia verso strutture d’accoglienza dell’isola. Ma in serata giungeranno i 379 che, dopo essersi lasciati alle spalle l’hotspot di Lampedusa, sono stati imbarcati sul traghetto Galaxy e domani, all’alba, i 200 che verranno invece trasferiti, sempre dalla maggiore delle isole Pelagie, in serata.