Agrigento: fonici, trascrittori e stenotipisti forensi in sciopero
La protesta proclamata dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti è fissata per il 18 gennaio
Il 18 gennaio sarà sciopero per gli addetti ai servizi di documentazione degli atti processuali impiegati al ministero della Giustizia. La protesta proclamata dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti. Alla base della decisione l’assenza di sviluppi concreti nell’annosa vertenza che coinvolge i circa 1.500 fonici, trascrittori e stenotipisti. Allo sciopero aderiranno anche tutti i fonici e i trascrittori operanti presso il Tribunale di Agrigento.
I sindacati ritengono “insufficiente anche il riscontro alla richiesta di chiarimento relativamente ai tagli alle spese del ministero della Giustizia, previsti nella legge di bilancio 2024, che, alla luce della prossima scadenza della gara d’appalto, potrebbero incidere sui livelli occupazionali e salariali attuali”.Sullo sfondo, inoltre, resta la “grande confusione generata dalle modalità di attuazione della riforma Cartabia del processo penale telematico, che si ripercuote sulle lavoratrici e sui lavoratori in appalto.A seguito della Riforma Cartabia ci sono state diverse situazioni quantomeno poco chiare e confuse, che non fanno sperare nulla di buono per la nostra categoria.Per questo si è dovuti entrare in stato di agitazione.Questo ha portato all’apertura di un tavolo di raffreddamento con i Ministeri del Lavoro e della Giustizia, che ci ha fatto ben sperare.“
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti sollecitano l’attivazione di un tavolo di contrattazione permanente che “avvii la procedura d’internalizzazione con l’assunzione da parte del ministero della Giustizia di tutte le lavoratrici e i lavoratori impiegati nell’appalto”, che assicuri “la garanza che, nella fase di attuazione della riforma Cartabia e di gestione del servizio in appalto, rimangano invariati i livelli occupazionali e salariali attuali”, che porti avanti “la richiesta di erogazione, da parte dello stesso ministero, di un percorso di formazione che certifichi le professionalità”.