Agrigento

Dalla raccolta delle olive all’olio “La Rupe”, il progetto di reinserimento sociale per i detenuti di Agrigento

Un progetto di formazione della Casa Circondariale di Agrigento in collaborazione con l'azienda Val Paradiso

Pubblicato 1 mese fa



“Anche dietro le mura di un carcere può nascere qualcosa di prezioso, capace di raccontare impegno, altruismo e desiderio di riscatto. Questa è la mission dell’amministrazione e questo è il progetto che ha visto impegnati alcuni detenuti partecipare alla raccolta delle olive come segno di riscatto e rinascita”. Con queste parole Anna Puci, direttrice del Carcere Pasquale Di Lorenzo di Agrigento ha presentato il progetto “Viaggiare su un filo d’olio”, un progetto di formazione, dignità in collaborazione con l’azienda agrigentina Val Paradiso.

Dalle olive coltivate all’interno del tenimento agricolo della struttura, raccolte a mano dai detenuti e lavorate nel frantoio dell’azienda Val Paradiso è nato l’olio extravergine d’oliva “La Rupe” donato in beneficenza alle Istituzioni.

“Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa, curando ogni fase del processo produttivo: molitura, estrazione, analisi, stoccaggio e confezionamento. Il nostro obiettivo è stato offrire ai detenuti uno sguardo diverso sul proprio presente. Il contatto con la terra, in un contesto di privazione, può diventare una lezione di libertà. E l’agricoltura è la miglior maestra”, ha detto Massimo Carlino, uno dei titolari dell’azienda.

Per il 2025, infatti, l’iniziativa si arricchirà con un modulo formativo avanzato, volto a trasmettere ai detenuti conoscenze sull’intera filiera dell’olio d’oliva: dalla raccolta alla trasformazione, fino alla progettazione dell’etichetta e alla promozione del prodotto sui canali digitali e social. Un percorso completo, che affianca al lavoro agricolo competenze in ambiti creativi e commerciali.

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