Apertura

Simona, morta a 21 anni in piscina. I familiari: “Qualcosa non torna, vogliamo la verità”

Per i familiari, distrutti dal dolore, qualcosa non torna: i presenti tutti in silenzio al loro arrivo, nessuna bottiglia di alcol, i vestiti della ragazza spariti, il corpo a bordo piscina

Pubblicato 3 ore fa

“Vogliamo sapere cosa è successo a mia figlia. Era sana come un pesce, faceva sport. Come è possibile che sia morta durante una festa, in piscina? Vogliamo la verità su quello che è accaduto. Aiutateci anche voi a capire”. E’ quanto dice Giusi Cinà, la madre di Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni morta in piscina durante una festa. La donna, accompagnata dla marito, Luciano e i figli, tra cui la sorella gemella di Simona, è arrivata nello studio legale dell’avvocato Gabriele Giambrone per incontrare la stampa.

“Non siamo neppure stati chiamati, lo ha scoperto mia moglie Giusi per caso, chiamando intorno alle 4 al cellulare di mia figlia. Siamo distrutti. Vogliamo sapere cosa è successo in quella piscina. Mia figlia era un pesce in acqua, come è potuto succedere?”. E’ un uomo disperato, Luciano Cinà, il padre di Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni morta in piscina durante la festa di laurea a Bagheria. “Non è possibile morire così giovane…”; dice tra le lacrime.

“Erano tutti zitti in un angolo, nessuno diceva nulla. Tra il confuso e l’incredulo. Non hanno neppure risposte alle domande. Erano una ventina, coloro che erano rimasti. Forse potevano fare qualcosa”. Così, in lacrime, Roberta Cinà, la sorella gemella di Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni morta nella piscina di una villa. “Hanno detto che si sono accorti di lei mentre pulivano a terra, la piscina era piccola e la consolle dove ballavano era minuscola”, dice.

“Quando siamo arrivati in quella villa non c’erano bottiglie di alcol, erano tutte sparite. Perché? Lo vogliamo sapere”. A dirlo, in lacrime, è Luciano Cinà, padre di Simona Cinà, la pallavolista morta in piscina durante una festa. “Non è normale che ci fosse solo acqua- dice – nessuno ci ha chiamato. Dove è finito l’alcol? Mia figlia faceva surf, faceva sport dalla mattina alla sera. Curava il corpo. Esigo sapere cosa è successo a mia figlia”, dice. “Riteniamo anomalo il mancato sequestro della villa in cui è morta Simona Cinà. La consolle è stata rimossa dopo poche ore perché, pensate, la villa va a affittata per un’altra festa…”. Lo ha detto l’avvocato Gabriele Giambrone, legale dei familiari di Simona Cinà, la pallavolista morta in piscina durante una festa di laurea. “La villa risulta anche in vendita”, dice.

“Quando siamo arrivati il corpo di nostra sorella era già a bordo piscina. Il suo corpo era coperto da un telo, con il costume. C’erano le pattuglie dei carabinieri e l’ambulanza. Ma ci sono tante cose che non tornano: era una festa di laurea ma non abbiamo visto la torta, non abbiamo trovato alcolici. Quando siamo arrivati i ragazzi erano tutti bagnati, in silenzio. Non abbiamo ritrovato neppure i vestiti di mia sorella, abbiamo trovato solo le scarpe”. E’ la denuncia di Roberta Cinà, la sorella gemella di Simona Cinà, morta in piscina sabato mattina. Che con il fratello, Gabriele, ha incontrato la stampa.

“Mia era una brava ragazza, studiava, amava lo sport e la conoscevano tutti. Era solare, non litigava mai con nessuno. Era buona, portava sempre a termine i suoi traguardi. Lo sport era la sua vita, curava il corpo, studiava al terzo anno di università. Noi vogliamo sapere cosa è successo a mia figlia, questo soltanto”. Lo ha detto Giusi Cinà, madre di Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni morta in piscina durante una festa.

“Mia sorella Simona non si drogava, curava molto il suo corpo. Teneva molto alla dieta e non beveva, e se lo faceva beveva solo raramente”. A dirlo è Roberta Cinà, la sorella gemella di Simona Cinà, la pallavolista morta in piscina durante una festa in piscina. “Ci chiediamo chi ha preso i vestiti – dice ancora la giovane – Non sappiamo che fine hanno fatto”. “Al nostro arrivo la musica era ancora accesa – dice il fratello Gabriele – Ed era anche alta. Quando siamo arrivati i ragazzi presenti erano totalmente bagnati. Vogliamo sapere cosa è successo. Di quel gruppo della festa conosceva solo 5 persone Il festeggiato era uno che giocava a pallavolo con lei. Non stava male”. “Da quando è morta Simona non ci ha chiamati nessuno dei presenti alla festa. Nessuno. TRanne due sue care amiche che ci hanno anche fatto avere il video in cui si vede come era vestita. Degli altri 80 nessuno. Incredibile”. “Noi non vogliamo puntare il dito su nessuno ma sappiamo che c’è qualcosa che non va, non sappiamo cosa. La storia non quadra. Conoscevamo Simona, non sarebbe mai potuta annegare in piscina. Era impossibile che non sapeva gestire una situazione del genere”. Lo ha detto Gabriele Cinà, il fratello di Simona Cinà, la ragazza di Capaci morta in piscina durante una festa a Bagheria.

“Ci siamo chiesti se alla festa di laurea girava della droga, ma al momento non lo sappiamo. Abbiamo anche pensato che qualcuno le abbia messo della droga in un bicchiere…”. E’ il dubbio di Gabriele Cinà, il fratello maggiore di Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni morta in piscina durante una festa di laurea a Bagheria. “Se anche fosse girata la droga lei non l’avrebbe mai assunta perché da sportiva faceva continui controlli. Era sana come un pesce”.

“Stranamente ci sono pochi, anzi pochissimi video della festa di laurea. Non ci sono immagini della torta, della festa, niente. Chissà come mai… Strano, no?”. A dirlo è l’avvocato Gabriele Giambrone, legale della famiglia di Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni morta in piscina durante una festa. “Abbiamo solo due video ricevuti dalle amiche più strette di Simona – dice la sorella gemella di Simona Cinà, Roberta – altri video non ne ho trovati”. E su quei pochi frame si vede Simona che balla con una minigonna in jeans e un top verde. Con un bicchiere di plastica in mano, mentre sorride e continua a ballare.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress