Agrigento

Vecchia Girgenti si ritrova dopo vent’anni: una serata di emozioni, danze e canti popolari

L’atmosfera era quella delle grandi occasioni, con i suoni degli strumenti popolari che riempivano l’aria

Pubblicato 4 ore fa

C’è chi dice che il tempo passi veloce, ma per certi legami sembra non passare mai. È ciò che si è respirato giovedì sera ad Agrigento, durante la rimpatriata del gruppo folkloristico Vecchia Girgenti, che dopo oltre vent’anni si è ritrovato per una serata all’insegna della musica, del ballo e del calore umano.

Un evento semplice, ma denso di significato: ex componenti del gruppo – oggi adulti con famiglie e importanti carriere  – si sono riuniti non solo per rivedersi, ma per condividere ancora una volta quella passione che li ha uniti fin dagli anni della giovinezza. L’atmosfera era quella delle grandi occasioni, con i suoni degli strumenti popolari che riempivano l’aria e le voci che intonavano i canti della tradizione siciliana, riportando tutti indietro nel tempo, ma con lo sguardo rivolto al futuro.

Un ruolo centrale in questa rinascita della memoria e della tradizione lo ha avuto Filippo Mandracchia, storico ballerino del gruppo e poi coreografo, che non ha mai smesso di credere nella forza del folklore come strumento di identità e comunità. È stato lui, infatti, a fondare il gruppo “Fiori del mandorlo”, oggi realtà viva e attiva, che porta avanti l’eredità del Vecchia Girgenti con energia rinnovata.

“È stato emozionante rivedere volti che non vedevo da decenni – ha raccontato Filippo – ma soprattutto è straordinario poter far crescere da un punto di vista artistico e umano i figli di molti di noi, che oggi sono dei componenti del gruppo “Fiori del mandorlo”. Le tradizioni non sono ricordi da museo: sono radici che ci nutrono, e che vanno trasmesse con amore e autenticità”.

Durante la serata non è mancata l’emozione dello storico presidente del gruppo Vecchia Girgenti, Giuseppe Pitrone, che ha voluto esprimere pubblicamente la sua gratitudine e soddisfazione: “È bello vedere che ciò che abbiamo costruito tanti anni fa continua a vivere in altre forme. Non è nostalgia, è testimonianza. Il folklore non è un ricordo, ma un linguaggio vivo, che cambia ma resta fedele a sé stesso. Ringrazio Filippo e tutti coloro che continuano questa storia con cuore e dedizione.”

La rimpatriata si è conclusa tra abbracci, risate, danze improvvisate e promesse di non aspettare altri vent’anni. Ma forse, più che un ritorno al passato, è stato un vero e proprio passaggio di testimone, tra chi ha scritto una pagina importante della cultura popolare agrigentina e chi oggi ne continua la scrittura. Perché il Vecchia Girgenti non è solo un nome, ma uno spirito. E oggi, grazie a chi non ha mai smesso di credere nel valore delle tradizioni, quello spirito continua a danzare.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress