Naro

Le “nomine scaglionate” al Comune di Naro: addio giunta tecnica

A spennellare il quadro politico narese è stata soprattutto l’ultima scelta, arrivata stamattina: Ignazio Di Gerlando, fino a stamattina vicepresidente del consiglio comunale, ha fatto il salto di qualità approdando in giunta con deleghe pesanti – lavori pubblici, urbanistica e ciclo integrato dei rifiuti.

Pubblicato 5 ore fa

Negli ultimi due giorni il Comune di Naro ha visto una raffica di nomine che hanno ridisegnato gli equilibri della giunta. Tre assessori nominati in meno di 48 ore, con un effetto che più che chiarire apre nuovi interrogativi sul futuro della consiliatura.

A spennellare il quadro politico narese è stata soprattutto l’ultima scelta, arrivata stamattina: Ignazio Di Gerlando, fino a stamattina vicepresidente del consiglio comunale, che ha fatto il salto di qualità approdando in giunta con deleghe pesanti – lavori pubblici, urbanistica e ciclo integrato dei rifiuti.

Ed è proprio la sua nomina a demolire definitivamente l’ipotesi di una “giunta tecnica”, più volte invocata nelle scorse settimane da diversi schieramenti della politica locale e da parte della società civile. La linea del sindaco, invece, è stata chiara: premiare figure interne al gioco politico, consolidando rapporti di forza e logiche di appartenenza.

L’ingresso di Di Gerlando, uomo di maggioranza e figura di spicco in consiglio, certifica dunque una scelta politica e non tecnica. Una scelta che, inevitabilmente, apre due ordini di problemi allo stesso consiglio comunale che nei giorni precedenti aveva duramente attaccato le scelte del sindaco arrivando al punto da definirlo “manipolato”:

Inevitabilmente c’è il nodo della legittimazione politica rispetto a una competenza tecnica su tre materie particolarmente difficili: l’assegnazione delle deleghe più spinose – lavori pubblici, urbanistica e rifiuti, settori in cui la città si gioca la credibilità amministrativa – a un esponente politico esperto di equilibri d’aula ma non necessariamente di gestione tecnica, rischia di diventare un banco di prova critico.

Se da un lato la mossa consolida la maggioranza, dall’altro lascia sul campo malumori tra chi aveva chiesto un cambio di passo, una discontinuità netta rispetto alle logiche che hanno portato alla crisi degli ultimi mesi. Con i rifiuti destinati a dominare l’agenda nei prossimi mesi, il rischio di nuove fratture è concreto.

    Dietro la rapidità della “nomina scaglionata” degli ultimi due giorni, più che una strategia di rilancio, si intravede la necessità di ricomporre un puzzle politico che minacciava di sfaldarsi. Ma la domanda resta: sarà sufficiente questa operazione di palazzo a rispondere alle emergenze concrete della città?

    Nei prossimi giorni dovrebbe essere nominato un nuovo assessore, o forse altri due. Adesso è il PD a dettare l’agenda di governo.

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