Apertura

L’omicidio del cardiologo Alaimo, nuova perizia per stabilire capacità di intendere dell’imputato 

In primo grado Vetro è stato condannato a 22 anni di reclusione ed è stato riconosciuto in grado di intendere e volere

Pubblicato 4 ore fa

Una nuova perizia psichiatrica dovrà stabilire l’eventuale capacità di intendere e volere dell’imputato al momento dell’omicidio. Lo ha disposto la Corte di assise di appello di Palermo che questa mattina ha formalmente incaricato un pool di esperti che dovrà eseguire esami peritali su Adriano Vetro, il cinquantenne accusato di aver ucciso con un colpo di pistola il cardiologo Gaetano Alaimo all’interno del suo ambulatorio nel centro di Favara. Era il 22 novembre 2022.

I tre professionisti hanno giurato davanti la Corte: si tratta del professore Gaetano Vivona, direttore del Dipartimento Salute Mentale di Trapani, del professore Felice Francesco Carabellese, ordinario di Psicopatologia Forense nella Scuola di Medicina e di Medicina Legale dell’università di Bari e della dottoressa Lia Parente, psicologa forense. Entro due mesi dovranno consegnare l’esito della perizia che, certamente, avrà un peso specifico ai fini della valutazione dei giudici.

In primo grado Vetro è stato condannato a 22 anni di reclusione ed è stato riconosciuto in grado di intendere e volere. A questa conclusione si è arrivati dopo un lungo iter caratterizzato da ben due perizie dagli esiti diametralmente opposti. La Corte di assise di appello di Palermo ha così disposto l’ennesimo accertamento per valutare le condizioni del Vetro. L’omicidio del cardiologo Alaimo si consuma nel primo pomeriggio del 29 novembre 2022. Vetro, in cura dal medico, si presenta senza appuntamento nella clinica di via Bassanesi armato di una pistola calibro 7.65 risultata poi clandestina. Un solo colpo, fatale. Poi una breve fuga terminata con l’arresto da parte dei carabinieri. Alla base del delitto ci sarebbe il mancato rilascio di un documento utile al rinnovo della patente.

L’imputato è difeso dagli avvocati Sergio Baldacchino e Raffaele Bonsignore. I familiari della vittima sono rappresentati dall’avvocato Giuseppe Barba mentre l’Ordine dei medici, anch’esso parte civile, dall’avvocato Gaetano Caponnetto. Si torna in aula il 24 novembre. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress