“La droga del clan Rinzivillo”, tra gli indagati anche un 33enne di Licata
Al licatese, estraneo al reato associativo, viene contestato l’acquisto di una partita di hashish per un importo di 6.600 euro
C’è anche un trentatreenne di Licata tra i ventinove indagati nella maxi inchiesta “The Wall”, l’operazione dei carabinieri che ha portato questa mattina all’arresto di quindici persone facendo luce su una organizzazione che gestiva il traffico di droga per conto della famiglia mafiosa Rinzivillo. Al licatese – estraneo al contesto associativo – viene però contestato il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, infatti, avrebbe acquistato una partita di hashish – nell’ottobre 2024 – per un importo di 6.600 euro.
La consegna dello stupefacente viene monitorata dagli investigatori che riescono ad estrapolare dai cellulari il contenuto di una videochiamata in cui l’acquirente mostrava prima una busta contenente 6.450 euro in contanti e in seguito le indicazioni stradali da dare al corriere per raggiungere il posto concordato per lo scambio.
Il gip del tribunale di Caltanissetta, David Salvucci, tuttavia ha dichiarato l’incompetenza territoriale disponendo la trasmissione degli atti ad Agrigento: “Difetta la competenza territoriale di questo giudice, atteso che il reato risulta essersi consumato in Licata – territorio che rientra nel circondario del Tribunale di Agrigento – e che con riferimento a tale reato, dall’indagato non commesso nell’ambito del contesto associativo per il quale di procede, al quale il predetto indagato pare estraneo, non sussistono ragioni di connessione tali da attrarre la competenza dinanzi a questo GIP distrettuale. Ebbene [..] non rimane che declinare la propria competenza territoriale in favore di quella del GIP presso il Tribunale di Agrigento, omettendo di provvedere, quindi, sulla domanda cautelare pure avanzata nei confronti del predetto indagato.”